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Ricerca e assistenza le Onlus premiate nella scelta del cinque per mille

L’importo dei contributi sfiora la cifra di tre milioni di euro Molti cittadini scelgono il proprio comune di residenza

Laura Berlinghieri
2 minuti di lettura



In un anno che è stato segnato dalla pandemia, sono gli enti di ricerca sanitaria e le Onlus le principali beneficiarie del 5x1000, nella provincia di Venezia. Anche se le scelte pubblicate in questi giorni dal sito del ministero dell’Economia riguardano le dichiarazioni dei redditi relativi al 2019, compiute quindi all’inizio della pandemia. Complessivamente, dal 5 per mille piovono sulle associazioni veneziane poco meno di tre milioni di euro: una cifra inferiore rispetto agli anni precedenti, proprio per effetto del Covid. In testa alle preferenze, le associazioni impegnate nella ricerca medico scientifica e nell’assistenza. Una scelta probabilmente scontata, dopo quindici mesi che hanno reso evidente, ce ne fosse stato bisogno, l’imprescindibilità di un buon sistema sanitario, perché possa funzionare anche tutto il resto.

È dunque la Fondazione Banca degli occhi l’ente che ha ricevuto il maggior numero di sottoscrizioni. L’associazione a cui, nella nostra provincia, più persone hanno deciso di destinare la propria quota dell’Irpef. Più di 263 mila euro, di cui 155 mila destinati in quanto ente di ricerca sanitaria, oltre 89 mila come Onlus e quasi 19 mila in qualità di ente di ricerca scientifica.

A seconda della destinazione decisa dal sottoscrittore, quindi, le risorse serviranno a finanziare un diverso progetto o programma della fondazione, che, da trent’anni, si occupa di ricerca, trapianto e cura delle malattie oculari. Una somma sostanziosa è poi entrata nelle casse di Avapo, l’associazione che assiste i malati oncologici e le loro famiglie. La Onlus ha due sedi nel Comune di Venezia: a quella della terraferma sono stati destinati 122 mila euro, a quella della città storica oltre 64 mila.

Al terzo posto di questa classifica della solidarietà si colloca invece Care & Share Italia, ong con sede a Mestre, che, sempre da trent’anni, opera in India, con un sostegno a distanza rivolto a più di 1.500 ragazzi. Soldi per mangiare, per garantire l'acqua potabile, per assicurare l'accesso all'istruzione, fino all'Università.

Sono diversi i cittadini che hanno deciso di destinare il 5x1000 al proprio comune di residenza. Naturalmente, le risorse principali – 74 mila euro – sono finite nelle casse del Comune di Venezia.

Il secondo comune dai cittadini più generosi è Martellago, che riceve 16.600 euro. Mentre la Regione Veneto, con 7.300 euro, incassa 1.400 euro in meno di Concordia Sagittaria, diecimila anime.

A guidare la lista degli enti di ricerca è l’Università Ca’ Foscari, che riceve oltre 43 mila euro. Quasi 12 mila sono stati destinati lo Iuav e più di 7 mila al conservatorio Benedetto Marcello.

Tra gli enti dei beni culturali e paesaggistici, invece, è la Querini Stampalia a godere dei maggiori benefici: oltre 17 mila euro. Seguono la fondazione teatro La Fenice (8 mila) e l’istituto veneto per i beni culturali (4 mila).

Infine, piuttosto magre le risorse per le associazioni sportive dilettantistiche del territorio, le cui casse sono già state messe a dura prova da oltre un anno di stop, o quasi; con entrate in caduta libera e spese lievitate, considerando anche gli imprescindibili e costosi protocolli di sicurezza da mettere in atto.

Con un assegno da 8.400 euro, è il Volley team San Donà la società che ha ricevuto le risorse maggiori. Segue l’associazione Amici per il mare. Con sede a Chioggia, nasce per consentire a tutti, anche alle persone con disabilità fisiche, di godere della bellezza del mare. —

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