In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni
salvaguardia e piccole opere

Priorità la difesa di San Marco Italia Nostra, appello ai ministri

«Avviando subito i lavori del primo stralcio, difesa garantita in autunno dalle acque fino a 117». Oggi Franceschini, Brunetta e (forse) Giovannini alla Biennale

Alberto Vitucci
2 minuti di lettura



«Cominciando subito i lavori del primo stralcio, l’intera Piazza San Marco potrebbe essere protetta nel prossimo inverno da tutte le acque alte fino a 117 centimetri». Italia Nostra fa appello ai ministri dei Beni culturali e delle Infrastrutture. In un convegno via web l’associazione rilancia. «La priorità è finanziare e far partire subito i lavori per la difesa dell’insula di San Marco dalle acque alte». Relazioni tecniche di Stefano Boato e Antonio Rusconi, che ricordano come il nuovo progetto elaborato da Thetis e Kostruttiva, consenta di «restaurare e non abbandonare, come previsto nel vecchio progetto del Consorzio, la rete dei cunicoli del sottosuolo». Fermando la risalita della marea nei pochi punti di scarico con valvole di non ritorno. Nella seconda fase è previsto il restauro del sottosuolo, la realizzazione di nuove barriere anti onde sul Molo. «Visto l’aumento della frequenza e dell’altezza delle acque alte», dice la presidente onoraria Lidia Fersuoch, «occorrer avviare subito il primo stralcio, che ci consente di salvare l’intera Piazza da quasi tute le acque alte».

Oggi i ministri Franceschinu (Beni culturali), Brunetta (Pubblica amministrazione) e forse anche Giovannini (Infrastrutture) saranno in laguna per visitare la Biennale di Architettura e il Padiglione Venezia. Un’occasione per gli enti locali e gli addetti ai lavori per sottoporre loro la fitta agenda delle scadenze che riguardano la salvaguardia, il Mose e i progetti per le difese locali, la manutenzione e la mai nata Autorità.

Scadenze che vedranno nei prossimi giorni appuntamenti importanti. Oggi convocazione dal prefetto della commissaria Spitz , del Provveditore Zincone e del commissario liquidatore del Consorzio Massimo Miani per esaminare la crisi del Consorzio e il rischio per i lavoratori e le imprese consorziate. Il 27 maggio l’udienza in Tribunale civile, per affrontare la questione della “ristrutturazione del debito”, taglio ai compensi spettanti alle imprese per lavori già fatti per evitare il fallimento. In mezzo ci stanno le richieste di nuovi finanziamenti per il Mose. «I soldi che arriveranno», hanno detto i commissari nell’ultima riunione in Provveditorato, venerdì scorso, «saranno impiegati solo per ultimare il Mose». Ecco allora la rivolta delle associazioni. Che non ci stanno a veder cancellati gli interventi già progettati e assegnati, previsti dal Piano Europa, e a rinunciare al restauro dell’Arsenale.

Ma anche le difese locali sono una priorità. Se il Mose come è ormai certo non sarà ultimato per dicembre sarà necessario proteggere la Piazza e la Basilica con altri sistemi, almeno per le acque medio alte. Ecco allora le barriere in vetro e il progetto per la difesa di San Marco. Se ne parla da trent’anni – alla prima versione poi bocciata dalla Soprintendenza aveva partecipato negli anni Novanta anche l’attuale commissaria Spitz – ma non si è mai partiti. «Eppure», hanno detto ieri i partecipanti sl convegno di Italia Nostra, «la difesa di San Marco è una priorità asoluta». «Serve allora», ha concluso la presidente veneziana di Italia Nostra Emanuela Vassallo, «sbloccare subito i finanziamenti per avviare il primo stralcio, che potrebbe essere già pronto entro l’autunno». Il costo, 15-20 milioni di euro. Una goccia nel mare del Mose. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori