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Jesolo, vince il ricorso contro la banca che non aveva sospeso il mutuo

Accolto dal giudice il provvedimento d’urgenza presentato da un’albergatrice alla quale Intesa Sanpaolo aveva rifiutato di riconoscere il decreto “Salva Italia”

Giovanni Cagnassi
1 minuto di lettura

JESOLO. Aveva chiesto di sospendere le rate del mutuo in piena emergenza covid, sfruttando così le agevolazioni per il settore turistico, albergatrice di Jesolo vince il ricorso contro Banca Intesa. Il Tribunale di Torino nei giorni scorsi ha accolto il provvedimento di urgenza presentato contro la Banca Intesa Sanpaolo per conto di un’imprenditrice titolare di due strutture alberghiere al lido Jesolo, difesa dall’avvocato Daniela Ajese.

La banca aveva in sostanza bloccato la richiesta presentata ancora nel marzo del 2020 di moratoria, in forza del decreto “Cura Italia”, di un mutuo complessivo di 1.250.000 euro, quindi una bella somma, acceso inizialmente con la Banca Popolare di Vicenza, cui è subentrata Banca Intesa a seguito della liquidazione coatta amministrativa. Il rifiuto era motivato dal fatto che l’albergatrice rientrava in realtà tra i soggetti con esposizioni debitorie deteriorate e quindi escluse dai benefici del decreto Cura Italia.

La risposta negativa era arrivata tramite la telefonata di un funzionario che avevano comunicato di non poter concedere alcuna misura tra quelle previste dalla legge per la emergenza epidemiologica a causa della condizione in cui si trovava l’imprenditrice.

L’ordinanza del Tribunale di Torino riveste particolare importanza in questo momento, perché riguarda un tema di assoluta attualità, ovvero quello delle moratorie Covid che ha limitato la discrezionalità della banca stabilendo dei paletti a favore delle aziende finanziate che, come in questa circostanza, sono state considerate arbitrariamente non “in bonis” e pertanto non beneficiarie dei decreti emanati per aiutare le aziende nella pandemia.

«Il Tribunale, accogliendo le nostre argomentazioni», spiega l’avvocato, «ha chiarito che non è di ostacolo alla concedibilità della moratoria richiesta l’aver beneficiato di una precedente ristrutturazione, né essere garante di soggetto classificato a sofferenza da altra banca. Ha dunque in via di urgenza», conclude il legale, «ordinato a Intesa Sanpaolo di sospendere le rate del mutuo condannandola anche al pagamento delle spese di lite. Come evidenziato dal Tribunale l’agevolazione richiesta opera automaticamente in caso di successive proroghe». —

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