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Ex ospedale al Mare un coro di proteste contro il progetto

Tutte le associazioni che contestano la trasformazione si danno appuntamento: «Non serve alla comunità»

EUGENIO PENDOLINI
1 minuto di lettura

LIDO

Un’assemblea pubblica questo pomeriggio alle 16 davanti al piazzale del Casinò, al Lido, e una manifestazione organizzata per domenica prossima. In attesa di capire che fine ha fatto la variante al piano la variante al piano regolatore (ancora non approdata in consiglio comunale), l’ospedale al Mare e il suo futuro targato Th Resort e Club Med torna al centro delle critiche.

La mobilitazione prevista per oggi porta la firma di diverse associazioni e partiti del territorio: Amico albero, Comitato Ex Gasometri, Comitato Ex Umberto I, Collettivo Lisc., Ecoistituto Alex Langer, Italia Nostra Venezia, Lido d'amare, In diversity, Movimento dei Consumatori, Partito comunista, Tutta la città insieme, VeneziAmbiente. L’indice è puntato contro il progetto di recupero dell’area, contro la nuova scuola di ospitalità e contro l’abbattimento del Monoblocco, attuale sede del distretto sanitario del Lido.

«Si tratta di un progetto che non tiene conto delle reali necessità del Lido e della città. Verrebbe depotenziato, con il rischio di smantellarlo definitivamente, il presidio sanitario; la biodiversità dell'area sarebbe solo un lontano ricordo; la spiaggia libera diventerebbe l'ennesimo lido privato» elencano gli organizzatori della manifestazione. Le cui richieste puntano a preservare l’area naturale di San Nicolò, all’accesso pubblico della spiaggia e al contrasto della monocultura turistica.

Insomma, tutt’altra posizione rispetto alle 300 firme di residenti e imprenditori del territorio raccolte a inizio gennaio da rappresentanti dell’amministrazione comunale e della Municipalità a favore del progetto per le due strutture di lusso di Club Mediterranée e Th Resorts.

L’iter di approvazione al momento è arenato all’approvazione della variante al piano regolatore (già approvata in giunta). Di proprietà di Cassa Depositi, l’affitto dell’area alle due strutture si aggirerà intorno ai 10 milioni di euro per quindici anni; sono previste in tutto 525 camere e un funzionamento del complesso continuativo per almeno 9 mesi all’anno. Ci vorranno almeno tre anni per la realizzazione del complesso, con un budget complessivo di 130 milioni. Sul futuro dell’area pende poi il ricorso al Tar presentato da Italia Nostra contro l’abbattimento di cinque padiglioni, che sarà discusso nel merito del progetto nel suo complesso solo nel 2022. Le tappe successive prevedono il piano urbanistico attuativo che dovrà essere approvato sempre dal Comune e poi alla Soprintendenza spetterà dare il via libera all’operazione. A quel punto Cdp potrà ottenere i permessi di costruire da parte del Comune e il primo atto dovrebbe essere il recupero degli edifici in viale dell’Ospizio marino, dove verrà trasferito il distretto sanitario del Lido, ora ospitato nel Padiglione Rossi (Monoblocco), comprensivo anche delle piscine sanitarie. Sul futuro dell’area pende il ricorso al Tar, vera spada di Damocle sull’operazione, presentato da Italia Nostra contro l’abbattimento di cinque padiglioni. —



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