Superbonus 110 per cento, crescono le domande nel Veneziano. Aperti 250 cantieri, ma pochi i condomìni
Gli amministratori: «Per passare dall’ok ai lavori alle impalcature vere e proprie ci vogliono tra gli 8 e i 12 mesi»
Eugenio Pendolini
VENEZIA. Secondo stime di Ance, in tutta l’area metropolitana, gli interventi legati al superbonus edilizio 110% avviati fino ad ora sono circa 250, per complessivi 14,2 milioni di euro. Segno che un passo alla volta, il superbonus sta prendendo piede.
Tra i cantieri aperti di recente c’è, ad esempio, un condominio anni Settanta di via Baglioni, a Meste. Eppure se è vero che le domande sono in continua crescita, lo è altrettanto che incognite e incertezze non sono ancora risolte a distanza di un anno dall’introduzione agevolazione prevista dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal primo luglio 2020 al 30 giugno 2022, per specifici interventi di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici. Pratiche troppo lunghe e farraginose, accessi agli atti complicati e rallentamenti dovuto alla burocrazia delle pubbliche amministrazioni. Ma soprattutto, scarsa chiarezza: tanto per gli amministratori condominiali quanto per le imprese edili.
La conferma arriva da Luca Rizzi, nel direttivo provinciale di Anaci (associazione nazionale amministratori condominiali) e titolare di uno studio molto noto in città. «La domanda è in costante crescita», ammette Rizzi, «l’aumento è sotto gli occhi di tutti. Di cantieri aperti, però, ce ne sono ancora pochi rispetto a quelli che potrebbero effettivamente esserci. Ci si sta rendendo conto che fare le pratiche con tutti i crismi porta via mesi e mesi di tempo».
Il tempo medio per aprire un cantiere, spiega il rappresentante dell’Anaci, va «dagli 8 ai 12 mesi»: «Ecco perché diventa sempre più difficile evadere la domanda».
Si può decidere di fare da soli, rivolgendosi a una banca per un finanziamento. Oppure ci si può rivolgere a un’impresa edile come general contractor che offre il pacchetto completo. A quel punto si dà un incarico preliminare alla ditta, c’è poi la fase della valutazione della congruità dell’intervento, la diagnosi energetica, la formulazione dell’offerta, la candidatura ad acquisire il credito corrispondente alla detrazione. Il tutto si complica ancor di più quando a muoversi sono i grandi condomini.
Non tanto perché l’intervento, per essere approvato, richiede una maggioranza agevolata degli abitanti pari a un terzo degli inquilini (a patto che si tratti della maggioranza in termini di millesimi). Quanto piuttosto per la difficoltà di reperire tutti i documenti necessari negli archivi comunali, con accessi agli atti che spesso e volentieri impiegano mesi e mesi. “Si tratta comunque di una grandissima occasione”, spiega Rizzi, “confido che questo bonus dopo il 2023 diventi strutturale”. In base ai dati Enea degli ultimi giorni, in Veneto sono 1. 430 in tutto gli interventi.
L’Ance (associazione costruttori edili) stima che nell’area metropolitana di Venezia gli interventi finora siano intorno a 250 per complessivi 14, 2 milioni di euro.
Di questi, il 10% appena riguarda i condomini. Sul versante delle imprese edili, quelle maggiormente in difficoltà hanno dimensioni ridotte. Il motivo? Le incertezze legate alla riscossione del credito.
«La partenza fino ad ora è stata difficoltosa», ammette Giovanni Salmistrari (presidente Ance Venezia), «ora però il superbonus sta prendendo piede. Ma resta un’eccessiva confusione: di norme e procedure. Oggi la maggior parte degli interventi riguarda ville e piccoli condomini. Quelli di maggiori dimensioni hanno ancora troppi ostacoli nell’accesso ai documenti». Se la domanda di superbonus è in crescita soprattutto a Mestre, a Venezia cresce invece il bonus facciate, con la detrazione d’imposta del 90% per interventi di recupero o restauro della facciata esterna.
«Soprattutto nei centri storici», aggiunge Salmistrari, «questo permette di dare una freschezza nuova alla città e ai suoi intonaci. Vale soprattutto per il centro storico lagunare, che ha costi di manutenzione molto alti». —
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