Viale San Marco nuova protesta sul prato. È bufera sull’assessore
Oltre 200 persone contro il progetto della torre da 70 metri De Martin accusato dalle minoranze: «Stop cemento»
Eugenio Pendolini
Continua la battaglia sulla torre di 70 metri in viale San Marco. Ieri sera, stavolta accompagnati dal sole, circa duecento persone, tra residenti e attivisti di Fridays for Future, si sono dati appuntamento di fronte all’ex cinema San Marco per ribadire il no alla cementificazione dell’ex campo da calcio abbandonato dove dovrebbe sorgere l’edificio firmato dalla società Genuine (gruppo Setten).
Il progetto prevede un investimento privato intorno di decine di milioni di euro a cui aggiungere 1,6 milioni di euro per le bonifiche, un centro commerciale da 2.500 metri quadri oltre alla realizzazione di 80 appartamenti realizzati con tecnologie avanzate per l’efficientamento energetico. Un’operazione di “green washing”, secondo gli attivisti: «La giunta comunale parla già di grande riqualificazione per i quartieri adiacenti e per tutta la città, cercando di indorare la pillola e portando avanti l’ennesima operazione che vende come eco-sostenibile un progetto in realtà inquinante e dannoso per il quartiere».
Per gli attivisti di Fridays for Future, Viale San Marco è «una delle poche zone residenziali della città in cui ancora resiste quel poco di verde pubblico rimasto»: «Quello che la giunta propone è ancora cemento, ancora traffico, ancora inquinamento. Tutto ciò nella provincia di Venezia che tra il 2018 e il 2019 si è attestata a ottava in Italia per consumo di suolo». Tanti gli interventi di cittadini e rappresentanti delle associazioni del territorio.
Tra i presenti, anche consiglieri comunali e di Municipalità. Ma nel frattempo, la battaglia sulla torre prosegue anche in Comune. Ieri mattina, la quinta commissione ha nuovamente esaminato i dettagli del progetto, spiegati dai tecnici di Ca’ Farsetti e dall’assessore all’urbanistica Massimiliano De Martin. Tra i punti contestati dal fuoco di fila delle opposizioni, l’intenzione di realizzare una piazzetta lastricata di fronte al sagrato della chiesa di San Giuseppe. Emanuele Rosteghin (Pd) ha chiesto chiarezza sulla quantificazione delle opere di urbanizzazione e viabilità e l’apertura di un «percorso partecipato con la popolazione».
Proprio sul tema della partecipazione, Monica Sambo (Pd) si è scagliata contro l’assessore: «De Martin ha dichiarato di essersi confrontato per questa delibera con alcuni cittadini, che è “una proposta ragionata fatta anche con persone del posto, quelle che non scendono in strada, quelle che non urlano , quelle che non mettono manifesti sulle edicole, che parlano con questa amministrazione”. Peccato che il confronto di cui parla sia però avvenuto solo con alcuni cittadini e non con tutti».
Più a monte, per Marco Gasparinetti (Terra e Acqua) il problema è di natura politica: «La scelta è politica se snaturare o no un’area nata con caratteristiche completamente diverse. Faremo le barricate».
Giovanni Andrea Martini (Tutta la Città Insieme) si è detto invece preoccupato per la rapidità con cui si vuole arrivare all’approvazione del progetto: «Si rischia un blitz su un progetto che va condiviso con la cittadinanza». Perplessità anche dalla consigliera di maggioranza Giorgia Pea (Fucsia) che si è interrogata sulle ricadute che sconterebbero i piccoli commercianti a fronte di un nuovo supermercato. Per Gianfranco Bettin (Verde e Progressista), la nuova torre vìola le norme del Piano di Assetto Territoriale dal momento che stravolge profilo e articolazione del quartiere oltre che il tessuto economico e commerciale. Oggi nuova seduta in commissione, cui parteciperanno anche i progettisti. —
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