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La Procura europea sbarca a Venezia: ma nella Cittadella non c’è più posto

Il presidente del Tribunale: «Cerchiamo una sede in affitto» Forse anche a Mestre. Moretti: «Occasione da non perdere»

Francesco Furlan
2 minuti di lettura

VENEZIA. La Procura europea arriva a Venezia, ma al momento è senza casa. Dove potranno lavorare i due procuratori, i sei cancellieri e i sei operatori di polizia giudiziaria, per un totale di 14 persone? «La cittadella della giustizia di piazzale Roma è piena», ammette il presidente del Tribunale di Venezia, Salvatore Laganà, «in procura lo spazio è scarso anche per gli attuali sostituti. Stiamo cercando una sede».

C’è un po’ di apprensione a Bruxelles per l’arrivo a Venezia degli uffici della Procura europea (Eppo) che dovrà occuparsi di reati fiscali e di frodi ai danni dell’Ue oltre a vigilare, tra le altre cose, su come verranno spese i 220 miliardi del Recovery Fund destinati all’Italia. Alla fine di aprile il Csm ha indicato i procuratori europei delegati (Ped) che lavoreranno in Italia alla dipendenze della Procura europea, dal primo giugno competente sulle frodi ai danni della Ue.

«L’Italia era partita in ritardo, con questa delibera ha pienamente recuperato collocandosi tra i primi Paesi a designare i procuratori europei delegati», aveva detto il vice presidente David Ermini, ringraziando il Csm. A Venezia arriveranno Donata Costa (dalla procura di Milano) ed Emma Rizzato. La sede veneziana della procura europea – il procuratore europeo per l’Italia è Danilo Ceccarelli che è anche vice procuratore capo delle procura europea che ha sede a Lussemburgo – sarà competente anche per Trieste e Trento. Sempre che a Venezia, appunto, la Procura europea riesca ad insediarsi in tempi rapidi.

Non sono poche infatti le difficoltà riscontrate fino ad ora nel reperimento di una sede adeguata, capace diospitare i due procuratori e il personale che, nell’arco di un paio di mesi, dovrebbero trasferirsi in città.

La questione è già stata affrontata in più di un’occasione nella Conferenza permanente per il funzionamento degli uffici della giustizia cui partecipano, tra gli altri, i responsabili del Tribunale, della Procura, e della Corte d’appello di Venezia. Il luogo più idoneo per accogliere la procura europea sarebbe, appunto, la sede della Procura di Venezia ma, nel corso di questi incontri, il responsabile dell’ufficio, Bruno Cherchi, ha sottolineato la difficoltà nel reperimento degli spazi, già abbastanza stretti.

«La Cittadella della giustizia è quello che è, quando sarà pronto il prossimo lotto, nell’ex manifattura Tabacchi, non ci saranno problemi, ma ora di spazio non ce n’è», spiega il presidente del Tribunale, Laganà. Immobili del Demanio disponibili, dalle prime verifiche, non ce ne sono. «Perciò stiamo cercando un edificio in affitto, almeno in questa prima fase, tra Venezia e Mestre anche se, senza dubbio, sarebbe meglio Venezia per la vicinanza con la Procura», aggiunge Laganà, «ma è difficile trovare a Venezia palazzi con le giuste caratteristiche, anche di sicurezza, per ospitare gli uffici giudiziari. Speriamo di trovare quanto prima una soluzione».

A Bruxelles restano in attesa. «Si tratta di una sede di grande prestigio per Venezia e per tutto il Nordest», commenta l’eurodeputata veneta del Pd, Alessandra Moretti, che dal Parlamento europeo ha seguito la questione, «quindi mi auguro che venga trovata in tempi rapidi una sede adeguata, che permetta all’ufficio di lavorare d’intesa con la procura, e non isolata dal resto degli uffici giudiziari. Sarebbe un peccato perdere questa occasione».

In tutto sono 20 i magistrati che spettano all’Italia. Oltre che a Venezia lavoreranno a Milano, Bologna, Torino, Palermo, Napoli, Roma. Ancora scoperte Bari e Catanzaro. —


 

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