Ottantenni vaccinati Un balzo di dodici punti
VENEZIA
La percentuale degli ultra ottantenni vaccinati contro il Covid nel territorio dell’Usl 3 schizza, nel giro di appena ventiquattr'ore, dall’83.8% al 96.1%. Non per una volata nelle vaccinazioni, cresciute di poco più di cento unità, bensì per una repentina contrazione del numero degli ottantenni veneziani, passati dai 56.763 di martedì ai 49.646 di ieri. «La Regione ci accredita il 95% di risultato acquisito» spiegava martedì il direttore della Prevenzione, Luca Sbrogiò. La percentuale, in linea con i dati regionali, nel frattempo ha superato il 96%. «Ma c’è un distinguo da fare tra i nati nel 1941 e chi ha compiuto 80 anni. Tra vaccinati, rifiuti espliciti, decessi e pulizia delle liste, rimangono 3-4 mila persone che raggiungeremo con una lettera, informandole che potranno vaccinarsi in qualunque momento, in libera prenotazione» precisa Sbrogiò. In pratica, secondo i dati della Regione, la platea a partire dalla quale calcolare la percentuale di vaccinati sembra essere stata ottenuta eliminando giustamente le persone nel frattempo decedute o trasferitesi nel territorio afferente a un'altra Usl, ma eliminando incomprensibilmente anche quanti hanno rifiuto esplicitamente il vaccino (che invece dovrebbero essere sostanza della percentuale dei non vaccinati) e i nati nel 1941 che non hanno ancora compiuto 80 anni. Questi ultimi non sono stati considerati, quindi, nella platea delle persone potenzialmente destinatarie della profilassi, ma sono stati considerati eccome tra i vaccinati, avendo peraltro ricevuto per primi la convocazione per le iniezioni. —
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