Mestre, la torre di 70 metri in viale San Marco: «Fermatela»
Petizione tra i residenti, oggi il dibattito in commissione. Gasparinetti: «Verificare l’aspetto delle bonifiche»
Francesco Furlan
MESTRE. Inizia la battaglia per la torre di viale San Marco. Oggi, 27 aprile, sbarca in commissione consiliare il progetto che prevede la realizzazione di una torre di 70 metri nell’ex campo di calcio del Real San Marco. Proposta presentata dalla società Genuine, che fa riferimento al gruppo Setten.
La Genuine - che ha sottoscritto un preliminare d’acquisto con l’attuale società proprietaria dell’area, la Virgineofranco S.r.l. di Castelfranco, amministratore unico Enrico Rossi - ha richiesto un accordo pubblico privato che si può sintetizzare così: possibilità di costruire in cambio della bonifica del terreno, con la risoluzione dell’annoso problema del quartiere.
La proposta prevede nell’area di via Boerio l’individuazione di due comparti: uno a destinazione commerciale, per una superficie lorda massima realizzabile di 4.550 metri quadrati, con possibilità di insediamento di una media struttura commerciale di 2.500 metri quadrati e un’altezza massima di 7, e un secondo comparto a destinazione residenziale per una superficie lorda massima realizzabile di 6.660 metri quadrati, e un’altezza di 70 metri, per un’ottantina di appartamenti.
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Il cambio di destinazione d’uso del terreno, stando ai calcoli presentati in delibera, genererà una plusvalenza di poco più di 1 milione di euro, di cui la metà, 521 mila euro torneranno al comune - come prevede la legge - sotto forma di contributo straordinario, per la sistemazione del sagrato della chiesa di San Giuseppe, «ampliando tale spazio urbano con la bonifica e il recupero dell’area verde antistante situata sul lato opposto della strada, oggi ancora intestata a Ater Venezia, ma di cui è prevista la cessione al Comune», si legge nella proposta di delibera. Interventi che la Setten dovrà realizzare prima del supermercato e della torre da circa ottanta appartamenti.
L’intervento complessivo, compresi alcuni interventi previsti in area demaniale (è prevista ad esempio una rotonda d’accesso all’area) riguarda un’area di 3326 metri quadrati. Di tutto questo si discuterà oggi in commissione, un incontro che potrebbe essere la prima tappa di una lunga battaglia.
Il Comune corre, ha voglia di chiudere l’accordo nella convinzione, come ha già ribadito l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin, che «l’intervento garantirà la riqualificazione dell’area recuperando anche spazi della città».
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Ma le obiezioni al progetto sono molte. «La società», dice il consigliere Marco Gasparinetti, «propone un accordo che, grazie al cambio di destinazione d’uso, prevede la bonifica del terreno in cambio della realizzazione della torre. Ma è necessario capire quale sarà il costo della bonifica per valutare meglio il beneficio pubblico». C’è poi un altro aspetto che lascia perplessa l’opposizione. «In una zona con un grave problema del sistema fognario, noto a tutti, il contributo straordinario di oltre mezzo milione», prosegue Gasparinetti, «viene destinato esclusivamente alla sistemazione del sagrato della chiesa. Una riflessione va fatta». Intanto, in tempi di pandemia, su change.org è stata promossa nelle orse scorse una petizione che raggiunto le 260 firme per bloccare il progetto, mentre anche il comitato di viale San Marco si sta muovendo per cercare di mettersi di traverso all’intervento. E ieri stavano valutando la possibilità di chiedere di intervenire, oggi, in commissione. —
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