Accesso abusivo al database dell’Arma carabiniera patteggia
venezia
Una storia d’amore turbolenta: lei lo accusa di stalking e lui replica denunciandola per accesso abusivo al database dell’Arma. Lei è una carabiniera e, all’epoca dei fatti nel 2019, era in servizio al comando veneto: accedere a una banca dati per motivi non di servizio è un reato grave. In caso di condanna si rischiano dai 3 agli 8 anni di reclusione. E di questo l’accusava la pubblico ministero Elisabetta Spigarelli. La militare ha preferito patteggiare la pena: l’avvocato difensore Piero Guidotto ha raggiunto l’accordo con la pm per una pena pari a un anno e sei mesi di reclusione (pena sospesa). L’intesa ieri è stata ratificata dal gup Andrea Battistuzzi. Per l’accusa la carabiniera che dovrà affrontare un procedimento disciplinare) avrebbe controllato lui nel database dell’Arma scoprendo una condanna pendente per porto d’armi non dichiarato. Dopo averglielo detto, la rottura. Secondo la difesa, lui era diventato insistentetanto che lei lo denuncia per stalking e, subito dopo, lui per accesso abusivo al database. Poi ritirano le reciproche querele, per l’accusa mossa a lei si procede d’ufficio. —
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