Salta il progetto Fispmed, proposta economica poco solida
Ieri oltre quattro ore di interventi in una speciale commissione È emerso il bisogno di partecipare ai progetti dei beni comuni del territorio
Vera MantengoliLIDO
Salta il progetto di Fispmed sulla Caserma Pepe, come anticipato dal nostro giornale.
Per Demanio e Mibact la proposta non ha economicamente gambe solide, include un immobile di proprietà del Comune (il monastero sede del Master in Diritti Umani) su cui lo Stato non si esprime e non affronta la questione archeologica e storica. Si è aperta con questa notizia l’audizione di Roberto Russo, dipendente comunale ieri in veste di volontario e fondatore di Fispmed, che ha comunque illustrato il progetto.
Ieri è emerso in oltre quattro ore di commissione quanto il percorso di Fispmed sia stato nebuloso e poco chiaro. Nebuloso per i cittadini che non sono stati informati del fitto dialogo che da almeno un anno avveniva tra Comune e Demanio per ottenere il federalismo culturale tramite il progetto di Fispmed che inizialmente, come raccontato, era stato giudicato dall’amministrazione stessa non pertinente e poi, non si è capito bene perché, accettato. Nebuloso dal punto di vista economico: Fispmed ha detto che era in corso un dialogo, danneggiato dalle notizie della stampa, tra banche private e pubbliche e fondazioni bancarie, ma anche che non avrebbe mai chiesto soldi pubblici, come invece aveva fatto in passato tramite bandi. Nebuloso perché, nonostante ieri l’assessora Paola Mar abbia detto che tutti i progetti sono ben accolti, di fatto non è mai stato indetto un bando o una call aperta al pubblico, anzi. Chiunque abbia fatto richiesta di accesso agli atti si è sempre trovato una porta chiusa dal Comune in quanto Fispmed stessa ha chiesto di mantenere segreto il progetto. Per tutto il pomeriggio i consiglieri comunali e di municipalità sono intervenuti. Monica Sambo del Pd ha chiesto delucidazioni sui passaggi del progetto; Giovanni Andrea Martini di Tutta la Città Insieme ha chiesto che ci sia più attenzione alla partecipazione dei cittadini; Cecilia Tonon di Venezia è Tua ha chiesto spiegazioni sul rapporto tra Fispmed e Comune; Marco Gasparinetti di Terra e Acqua ha detto che e la promozione del progetto era ingannevole e chiesto il ruolo delle imprese cinesi; Giuseppe Saccà del Pd ha commentato la fragilità della proposta economica e la Lega ha depositato una mozione per avviare un nuovo procedimento per acquisire la Caserma Pepe. Infine è intervenuta Elisabetta Noli del Global Campus del Monastero di San Nicolò: «Siamo nati per volontà dell’Unione Europea nel 1998 e confidiamo di rimanerci. Siamo felici se la Caserma Pepe verrà restaurata, ma quello che ci preme è continuare le nostre attività». —
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