Per il Riesame i fratelli Mazzon devono andare in carcere
Accolto il ricorso della Procura, il giudice aveva negato la custodia cautelare I due imprenditori sono accusati di una truffa all’Erario per 25 milioni
roberta de rossisan donà
Per il Tribunale del Riesame, l’imprenditore sandonatese Michele Mazzon, il fratello Stefano e il consulente fiscale Salvatore Mercurio devono andare in carcere. I giudici presieduti da Savina Caruso hanno, infatti, accolto il ricorso presentato dalla pubblico ministero Elisabetta Spigarelli, contro il diniego opposto dal giudice per le indagini preliminari Luca Marini alla richiesta di misure cautelari avanzata dalla Procura nei confronti di sette dei 46 indagati nell’inchiesta che punta a far luce (è la ricostruzione dell’accusa) su un decennio di frodi fiscali ai danni dell’Erario: un giro vorticoso di false fatturazioni per 25 milioni di euro garantite alla “casa madre” da una serie di società satelliti, per una milionaria evasione dell’Iva e per costruire bilanci concorrenziali per l’aggiudicazione di appalti. Un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di frodi – è l’ipotesi della Procura – in attività da un decennio e che avrebbe visto al vertice proprio il sandonatese Michele Mazzon, nella sua funzione di “regista occulto”.
I giudici del Riesame hanno inoltre disposto gli arresti domiciliari per il titolare dello studio professionale Deca Service Fabio De Carlo (studio a Treviso e residenza a Mareno di Piave) e per il viterbese Giancarlo Busti, amministratore delegato del la Sole Verde servizi. Infine, divieto di esercitare uffici direttivi in imprese per il portogruarese Claudio Faggiani (rappresentante legale della Milena Sas con sede a San Michele a Tagliamento) e per il sandonatese Marcello Preite, amministratore delegato della ML International.
C’è da dire che si tratta di misure cautelari che non saranno eseguite subito, ma solo nel momento in cui dovessero risultare definitive. Quindi, dopo la decisione della Corte di Cassazione, alla quale potranno presentare ricorso i difensori degli indagati: gli avvocati Civello, Broli, Fogliata, Auciello, Zampieri, Vianelli, Palamà, Cancellier e Berardi. Difese che – da parte loro – respingono il quadro accusatorio.
Tant’è, in attesa di conoscere le motivazioni della decisione del Riesame, la Procura ha segnato un punto. Nei giorni scorsi, per altro, lo stesso Tribunale del Riesame aveva invece annullato l’ordinanza con la quale il gip Marini – su richiesta della stessa pm Spigarelli – pur negando gli arresti, aveva invece concesso il sequestro di beni per 25 milioni di euro a carico degli indagati. Per le difese, l’ordinanza di sequestro non sarebbe stata motivata dal gip con specifiche accuse ad ogni singolo indagato. —
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