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Fumogeni e proteste costano 14 mila euro Super multa agli attivisti No Grandi Navi

La notifica della Capitaneria arrivata tre anni e mezzo dopo, già partita una colletta per poter sostenere le spese legali

Vera Mantengoli
2 minuti di lettura



Una multa salatissima di 14 mila euro è arrivata qualche giorno fa dalla Capitaneria di Porto a sette attivisti del Comitato No Grandi Navi per la manifestazione del 24 settembre 2017. La contestazione in acqua, con lancio di fumogeni sotto un diluvio nel canale della Giudecca, era avvenuta dopo una giornata di interventi e musica sulla chiatta alle Zattere con cantautori del calibro di Stefano Bellotti detto Cisco, voce storica dei Modena Ciry Ramblers, che ha già dato il suo appoggio al movimento. Oggi il Comitato lancerà infatti una raccolta crowdfunding per chiedere un aiuto a tutti i sostenitori della decennale causa per dire no al passaggio dei giganti del mare.

Quel giorno tre grandi navi avevano ritardato la partenza, rimanendo in Marittima fino alle 21 per poi iniziare a uscire una alla volta quando era già buio. A quel punto una piccola flotta di attivisti si era avvicinata alla prima, la Msc Musica, lanciando fumogeni tra le onde, circondati dalle imbarcazioni delle forze dell’ordine. Sembrerebbe questa l’azione contestata dall’ingiunzione arrivata dopo quattro anni per aver «intralciato il regolare e sicuro svolgimento della navigazione all’interno del canale della Giudecca, violazione consumata nonostante gli espressi ordini di alt imposti da equipaggi delle forze dell’ordine, provocando un sinistro ai danni di un’imbarcazione della Polizia di Stato». Lo stesso documento è stato inviato con la stessa accusa a tutte le sette persone che risultavano aver noleggiato una barca.

«È un attacco voluto e diretto al Comitato, arrivato quattro anni dopo in un periodo in cui molti lavoratori sono precari. Inoltre non ci è arrivata nessuna notifica ed è per questo che ci impongono di pagare entro 30 giorni» tuona Tommaso Cacciari, anche lui tra i sette considerati responsabili con Matteo Beacco, Alessandro Dus, Claudio Rossetto, Tommaso Sartori, Giulio Grillo e Pasquale Ambrosio. «La Questura sapeva benissimo che saremmo andati a contestare al passaggio delle grandi navi, come abbiamo sempre fatto. Inoltre quel giorno non è proprio successo nulla e ci stupisce poi che a tutti e sette sia arrivata l’accusa di essere andati contro una barca della polizia». L’ingiunzione, già impugnata dagli avvocati Maria Salzer e Angelo Pozzan, gli stessi che hanno vinto il ricorso per i tuffi della prima manifestazione nel 2012, scaden a fine mese.

Intanto ieri Cisco, 52 anni, ha dato il suo appoggio al movimento. «Mi ricordo benissimo di quel concerto, organizzato in modo impeccabile, e di quei ragazzi gentili e disponibili» racconta «Si capiva che lo facevano per il bene della loro città e io ammiro chi porta avanti una battaglia per il bene comune e civile, soprattutto quando, come nel loro caso, non c’è fine di lucro. Quando non si commette violenza non bisogna farsi intimidire. Se ci sarà una raccolta fondi la promuoverò». —

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