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Superbonus record ci sono già 360 richieste di atti «Serve una proroga»

Costruttori e ordini professionali uniti nella richiesta di prolungare la misura fiscale almeno per altri tre anni

Mitia Chiarin
2 minuti di lettura



«Ance, ordini professionali e fondazioni ci aiutino a segnalare al governo e al Parlamento la necessità di prevedere da subito una proroga sostanziosa al Superbonus 110 per cento». Massimiliano De Martin, assessore comunale a Venezia all’edilizia privata e Urbanistica, risponde così all’appello lanciato da costruttori, architetti e fondazione Bellisario per la creazione nei 44 Comuni veneziani di sportelli dedicati alla rigenerazione degli edifici, favorita dal Superbonus edilizio e dai crediti fiscali che spesso azzerano i costi di ristrutturazione degli immobili.

L’idea che lanciano costruttori e professionisti è quella di sfruttare l’opportunità della legge di bilancio 2021, con 10 milioni a disposizione, per assumere personale a termine per potenziare gli uffici comunali e ridurre il peso della burocrazia nell’avvio dei cantieri di ristrutturazione degli immobili di Iacp e assimilati e privati. «Occorre evitare », aveva spiegato Anna Buzzacchi, presidente dell’Ordine degli architetti di Venezia, «che i tempi di risposta alle richieste di accesso agli atti per verificare eventuali abusi e difformità, indispensabili per sfruttare il Superbonus, rallentino le pratiche, tanto più in questa fase in cui l’agevolazione sta “decollando” ed è quindi prevedibile un sensibile aumento delle domande con conseguente rischio di trovare negli uffici un collo di bottiglia insuperabile». Il settore edilizio si è rimesso in moto: lavorano le imprese, dopo gli stop del lockdown; gli studi professionali sono a caccia di professionisti per stare dietro alle tante richieste e anche le amministrazioni comunali ci guadagnano, perché come segnalano Ance, architetti e Fondazione Bellisario, il Superbonus rappresenta un’occasione unica non solo per il recupero e la riqualificazione energetica diffusa del patrimonio edilizio residenziale ma anche dal punto di vista del gettito che quegli interventi possono generare per le casse dell’amministrazione, grazie alla regolarizzazione delle non conformità edilizie. Quindi, un beneficio generale. De Martin spiega: «Stiamo già provvedendo a Venezia ad implementare il personale ma ricordo che ci sono problemi legati alla situazione sanitaria per gli accessi, per esempio, nei nostri archivi per la ricerca della documentazione. Ho già avuto incontri con gli ordini professionali e credo sia necessario una intesa tra tutti per ridurre l’ansia da prestazione legata ai tempi stretti di utilizzo del Superbonus».

L’assessore è convinto che una proroga immediata alla validità degli sgravi edilizi sia necessaria.

Oggi il termine è fissato per giugno 2022 e solo per alcuni casi si slitta a dicembre. Da qui il pressing.

«Servirebbe spostare la validità al 2024/’25 immediatamente per evitare difficoltà agli uffici. L’ansia ingenerata stride perché la pandemia ovviamente non è finita e le limitazioni di accesso permangono. In questo modo si riporterebbe tranquillità e si potrebbe utilizzare una leva che, lo sappiamo tutti, è di grande utilità per migliorare il patrimonio abitativo delle nostre città».

I problemi maggiori si hanno nella ricerca della documentazione per sanatorie o abusi da sistemare. E un conto è una pratica per una villetta e un conto è realizzare la documentazione per grandi condomini che a Mestre sono la stragrande maggioranza. Gli atti sono numerosi e ci sono anche le assemblee condominiali. Costruttori e professionisti hanno evidenziato le difficoltà di accesso ai dati degli uffici comunali. «Noi, ricordo», ribadisce De Martin, «siamo intervenuti da subito prevedendo una procedura semplificata con la presentazione della domanda. Il professionista con la dicitura Superbonus può contare su una procedura agevolata».

Dai dati forniti da De Martin attualmente vi sono già 360 richieste di accesso agli atti per sanatorie e pratiche edilizie nel solo Comune di Venezia. Delle pratiche depositate un terzo sono specificatamente legate specificatamente al Superbonus.

«Una proroga è necessaria anche perché la norma è del maggio 2020 ma solo a dicembre 2020, sei mesi dopo, sono arrivate le precisazioni di ministero e Agenzia delle Entrate che hanno consentito di comprendere il raggio di manovra reale di questa misura», insiste De Martin. —

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