«La crisi degli hotel finirà quando apriranno i confini»
E. P.
venezia
Gli alberghi del centro storico provano a uscire dal letargo. Se di ripresa si potrà parlare soltanto con la riapertura dei confini regionali, nel frattempo l’ultimo weekend di Carnevale ha fatto segnare nella serata di sabato tassi di occupazione in alcuni casi anche al 70%. La stima arriva dalla sezione turismo di Confindustria Venezia.
«Un segnale di fiducia si coglie dall’analisi dei dati del weekend appena trascorso, nel quale abbiamo assistito all’arrivo di visitatori provenienti non soltanto dal Veneto ma anche dall’estero, in primis francesi e svizzeri», spiega Salvatore Pisani, presidente della Sezione Turismo, «a incoraggiare gli spostamenti, l’apertura dei musei e il desiderio di tornare ad ammirare le bellezze di Venezia. Nonostante il Carnevale non sia stato celebrato come da tradizione, San Valentino ha senz’altro conferito un impulso significativo al settore ricettivo. Si tratta di un piccolo segno di ripartenza. Ora è necessario continuare a lavorare in sinergia, insieme anche alle altre città d’arte d’Italia, per favorire il proseguimento di questa fase di ripresa».
Sono diverse decine gli hotel che nelle ultime settimane hanno deciso di aprire i battenti in vista del Carnevale. Tra questi, nomi celebri come il Danieli, il Gritti, il St. Regis e lo Splendid Hotel. Con la fine del Carnevale prevista per oggi, la situazione nelle strutture del centro storico è destinata a tornare ai livelli di pochi giorni fa, con camere deserte e personale in cassa integrazione. Una condizione del resto condivisa con le principali città d’arte. E proprio a dicembre Salvatore Pisani, insieme ai suoi omologhi di Confindustria Firenze e Unione Industriali Napoli, aveva rivolto un appello al governo chiedendo maggiore attenzione e supporto ai centri storici. «L’intesa tra città d’arte» le sue parole, «rappresenta un importante punto di partenza per collaudare nuove politiche di rilancio del comparto, anche attraverso le risorse del Recovery Fund».
Anche diversi associati all’Ava (associazione veneziana albergatori) hanno deciso di riaprire gli hotel per la settimana “grassa” del Carnevale. Il tasso di occupazione, concentrato nella serata di sabato, non è stato superiore al 30%. «Inizieremo a vedere la luce quando saranno riaperti i confini extra regionali», spiega il direttore Claudio Scarpa. Tutto resta quindi legato all’andamento dei contagi in Europa e alla campagna vaccinale. Le aspettative sono tutte riposte nella primavera, con la speranza che entro l’estate il tasso il turismo cambi passo. —
E. P.
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