Covid, primi ottantenni vaccinati anche a Mestre. Affluenza choc, il 20% non si è presentato
Il dato è riferito alla prima giornata di somministrazione nell’Usl 3. La prima è stata una donna, Giuseppina Bressa
Laura berlinghieri
MESTRE. Sono iniziate martedì 16 febbraio, nella sede del distretto dell’Usl 3 di Favaro, le vaccinazioni per i mestrini nati nel 1941. Mentre arrivano i dati relativi a lunedì, prima giornata di somministrazioni: dei 363 anziani aventi diritto, quasi uno su cinque non si è presentato (81%). Precisamente, a Santa Maria di Sala hanno detto sì 156 ottantenni su 195 e, a Chioggia, 138 su 168.
Intanto ieri si è proceduto con ulteriori 162 somministrazioni; per completare la platea potenziale di 1.797 ottantenni mestrini, si proseguirà fino a mercoledì. «Emozionata di essere la prima vaccinata di Mestre? Più che altro, mi faccio una cattiva fama, come prima ottantenne». Ora che finalmente vede la luce in fondo al tunnel, ha voglia di scherzare Giuseppina Bressa, vaccinata numero uno nella provincia di Venezia, ieri pomeriggio, alle 14,10. «Paura? No e ora sto benissimo. Ho due figli e due nipoti. Quest’anno ho cercato di proteggermi, rimanendo sempre a casa. Mi sono vaccinata anche per i miei ragazzi, per toglierci di dosso questo male. Quelli che non si vaccinano sono dei pazzi».
Poche sedie più in là c’è Domenico Vianello, primo vaccinato uomo. «Sono 30 anni che non mi vaccino contro l’influenza, ma questa volta ho deciso subito. È senz’altro un dovere etico. Non avevo paura. Quando ho visto l’infermiera andare via, le ho chiesto se avesse già finito. Non me ne ero neanche accorto». Vianello è stato accompagnato dalla moglie, in auto. «Siamo coetanei. Lei si vaccinerà tra quattro giorni». Alla base del suo “sì” alla vaccinazione, in realtà mai messo in dubbio, c’è anche il desiderio di riappropriarsi della sua quotidianità. «Ho due figli e un nipote. Quest’anno ho sempre cercato, nel limite del possibile, di limitare le effusioni per via delle note disposizioni. Ma non è stato facile». Nella sede del distretto è un andirivieni di medici, infermieri – alcuni sono lì anche per “imparare”, in vista delle prossime somministrazioni – e anziani. Diversi attendono all’esterno, sotto il tendone allestito sulla rampa che consente l’accesso al distretto.
«Fortunatamente, anche grazie all’aiuto del nostro medico di famiglia, sono riuscita a convincerla», spiega una signora che ha accompagnato la madre 80enne. «Lei è della scuola “che si faccia la volontà del signore”. Ma le ho fatto capire che vaccinarsi è anche un atto di amore verso il prossimo».
Intanto le vaccinazioni proseguiranno oggi a Mestre, iniziando parallelamente al punto prelievi di Noale, aperto anche per gli ottantenni di Martellago, Noale, Salzano e Scorzè. Domani inizieranno invece le somministrazioni per gli anziani di Quarto D’Altino e di Marcon, che dovranno presentarsi nel palasport quest’ultimo comune.
E sempre domani, poi il 20, 21, 22 e 23 febbraio sarà la volta degli ottantenni di Portogruaro (vaccinazioni all’ex silos), Caorle, Concordia Sagittaria, Teglio veneto, Gruaro, Annone, Pramaggiore, Fossalta di Portogruaro, San Stino di Livenza e San Michele al Tagliamento. E così via, fino alla fine della prossima settimana. —
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