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Una barriera di scogli per salvare il camping dalla forza del mare

g.ca.
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JESOLO

Interventi di protezione della spiaggia, i privati si arrangiano e trovano una soluzione efficace. In zona pineta a Jesolo, i lavori per il ripascimento della spiaggia erosa a dicembre, come tutti gli anni, dalla forza del mare sono già iniziati davanti al grande camping Adriatico.

«Una cosa è certa», dice il documentarista jesolano Claudio Vianello, «quest’anno, nella zona del camping Adriatico, dove il mare ha lambito i bungalow, portandosi via tutta la spiaggia nel corso della mareggiata del 7-10 dicembre 2020, i lavori per il ripascimento si sono concretizzati in un intervento completamento nuovo, almeno rispetto agli ultimi vent’anni. Per anni si è continuato sempre a ripristinare la sabbia con i camion avanti e indietro sulla spiaggia. E la sabbia, immancabilmente, se la riprendeva il mare. Adesso, forse, si comincia a pensare diversamente. Così quest’anno l’intervento è totalmente nuovo: è stata posta una barriera di massi e rocce longitudinalmente rispetto alla linea della spiaggia. Una novità».

«Certo è», conclude, «che la spiaggia non è più quella di prima. Credo di poter dire che se non funzionasse così, davvero non ci sarebbe un’alternativa all’erosione del mare in questa zona del lido. Per adesso questo intervento è ben delimitato e chissà se nei prossimi anni avrà il sopravvento sulle decine di milioni di euro spesi, denari pubblici buttati letteralmente a mare e ogni anno». Il visionario Mauro Rigoni, ancora anni fa, aveva lanciato assieme alla Reef Ball Italia le barriere coralline artificiali presentare al Tropicarium Park di Jesolo. Tutte proposte alternative al ripascimento meccanico che è sempre stato molto costoso. Per ora il Comune e la Regione puntano sui pennelli perpendicolari, le nuove estremità a “Y” e l’apporto di sabbia. —



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