MESTRE. Quando c’era da schierarsi a difesa dei lavoratori, Francesco Battagia era lì presente. Sempre. Così ieri la notizia della sua scomparsa ha sconvolto tanti, tra colleghi e compagni di battaglia della Filcams-Cgil. Increduli di fronte a una «perdita incolmabile» a soli 55 anni.
Dopo settimane di ricovero, Battagia è stato sconfitto dal Covid e dalle complicazioni che il virus ha provocato nel suo fisico. Dopo aver girato nei supermercati Coop di tutta la provincia, negli ultimi anni Battagia lavorava nel supermercato di Salzano avvicinandosi alla sua casa di Olmo di Maerne. Ma il suo lavoro era diviso a metà con il suo impegno verso il sindacato, e a difesa dei lavoratori.
Da decenni, era diventato uno dei punti di riferimento sul territorio per la Filcams. Tra gli ultimi presìdi a cui aveva partecipato, la sua bandiera e il suo fazzoletto rosso al collo erano sventolati a difesa dei dipendenti dell’Auchan e al fianco dei lavoratori di H&M quando il marchio aveva minacciato la chiusura dei punti vendita nel Veneziano.
«Era una persona dalla grande generosità», il ricordo commosso di Monica Zambon (Filcams), «aveva una grande attenzione nei confronti dell’umanità delle persone e delle loro difficoltà. La sua perdita ci tocca nel profondo, e ci lascia con un vuoto incolmabile».Subito dopo Natale, Battagia era stato colpito dai primi sintomi del Covid. Il 22 gennaio, le sue condizioni erano peggiorate e da Dolo era stato trasferito nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale dell’Angelo di Mestre. Qui qualche segnale incoraggiante aveva fatto sperare amici e familiari. Alcune complicazioni, però, hanno reso il recupero sempre più difficile. Fino alla scomparsa di ieri. Battagia lascia una moglie e due figlie, Anna e Carolina. —