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Tornano a splendere i dipinti a fondo oro della chiesa di Torcello

Restauro finanziato da Save Venice e Venice in Peril per le 13 raffigurazioni sacre quattrocentesche

E.T.
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Continua nel laboratorio Mauve di Venezia il meticoloso trattamento conservativo di tredici dipinti su tavola dell'iconostasi di Santa Maria Assunta a Torcello. finanziato dal comitato di savaguardia statunitense Save Venice e da quello britannico Venice in Peril. Queste raffigurazioni vivide ed espressive della Vergine con il Bambino e dei Dodici Apostoli furono probabilmente dipinte negli anni Venti del Quattrocento da Zanino di Pietro. La Basilica di Santa Maria Assunta è la più antica chiesa veneto-bizantina dell’area lagunare, risalente al 639, parzialmente ricostruita nel 1008, ed è celebre anche per il ciclo di mosaici datati tra il IX e il XII secolo.

L’iconostasi è la separazione tra presbiterio e navate nella basiliche cristiane e a Torcello è formata nella parte alta da sei sottili colonne marmoree e, in basso, da bassorilievi di fiori, leoni e pavoni che si abbeverano alla fonte divina. Nell’architrave che sormonta le colonne sono incastonati magnifici dipinti a fondo dorato, con immagini della Madonna e degli Apostoli, attribuiti appunto a Zanino di Pietro, artista veneziano del primo Quattrocento. Il nome di iconostasi deriva dalla consuetudine di decorare l’architrave con immagini sacre, dato che l’altare centrale non permetteva di disporre come nelle chiese odierne, le immagini dietro di esso. La consuetudine di apporre le immagini sacre all’iconostasi si sviluppò in Oriente, come reazione al movimento iconoclasta che combatteva l’esposizione delle icone sacre come forma di idolatria, e poi arrivò anche in Occidente e nell’area lagunare. La decisione di Save Venice e Venice in Peril di finanziare insieme il restauro del capolavoro artistico e architettonico veneto bizantino della Basilica torcellana di Santa Maria Assunta è anche per onorare la memoria del direttore onorario del Comitato americano, Julius Norwich, scomparso due anni fa. Lord Norwich, eminente storico e scrittore,che fu anche un sostenitore di entrambi i comitati privati.

La scelta di restaurare l’iconostasi di Torcello è legata anche alla grande predilezione che Norwich ebbe per tutta la sua vita per Venezia e Bisanzio. I pannelli dipinti con fondo d’oro soffrono per un’intensa desquamazione della pellicola pittorica con il rischio di perdite. —



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