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«Quattro milioni di spese ricadranno nelle bollette»

I DATI DELLA DIFFERENZIATA E LE POLEMICHE SULL’INCENERITORE

M.CH.
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L’inceneritore di Fusina continua a dividere l’opinione pubblica. Veritas che ieri ha diffuso i dati, positivi, del 2020 sul fronte della raccolta differenziata, ricorda che contestazioni e ricorsi al Tar contro l’impianto della Ecoprogetto hanno ritardato l’avvio dell’attività dell’impianto, obbligando la azienda a conferire in impianti in Italia e all’estero il Css che fino a qualche anno fa era utilizzato nella centrale termoelettrica a carbone Enel di Fusina, ora chiusa per riconversione. «Il risultato è che l’anno scorso sono stati spesi 4 milioni di euro in più per conferire il Css in altri impianti: maggiori costi che ora finiranno nelle bollette di tutti i cittadini e che avrebbero potuto essere risparmiati se i comitati non avessero ostacolato e ritardato in tutti i modi l’iter autorizzativo dell’impianto», spiegano dalla società. Il consigliere comunale Verde progressista, Gianfranco Bettin ha invece depositato ieri una interrogazione per chiedere a Venezia di fare come a Padova: «Prima di avviare il revamping dell’inceneritore di San Lazzaro, il Comune di Padova ha commissionato agli esperti dell’Università uno studio epidemiologico per valutare gli eventuali effetti negativi sulla salute causati dalle emissioni», spiega il consigliere. E chiede a Brugnaro di seguire l’esempio di Giordani per “la salute viene prima di ogni cosa”. Il Tar si esprimerà nel merito il 23 giugno.Polemica che pone in secondo piano gli ottimi dati 2020 della raccolta differenziata con 18 (su 34 gestiti da Veritas) Comuni che nel 2020 hanno superato l’80% e 12 hanno superato il 75%. Questo ha consentito far arrivare al 73,31% la media del territorio di Veritas, con un aumento di quasi 3 punti rispetto al 70,74% del 2019.

I dati dei vari Comuni: Fossalta di Piave ha toccato l’89,78%; Ceggia (87,62%), Meolo (85,98%), San Donà di Piave (85,89%), Santa Maria di Sala (85,18%), Cona (84,58%), Spinea (83,86%), Mira (83,58%), Martellago (83,20%), Noale (82,04%), Marcon (81,44%), Scorzè (80,37%), Quarto d’Altino (80,11%) e i 5 Comuni associati di Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Fossò e Vigonovo) con l’80,1%.Superano largamente la soglia del 70% altri 13 Comuni: Cavallino-Treporti (79,65%), Salzano (79,21%), Pianiga (79,16%), Musile (78,80%), Mirano (78,70%), Noventa di Piave (78,37%), Torre di Mosto (78,22%), Stra e Fiesso (77,94%), Dolo (77,69%), Mogliano (76,38%), Eraclea (75,03) e Cavarzere con il 74,28%. In crescita anche Jesolo che con il 61,64% raggiunge il proprio record storico di differenziata (59,97% nel 2019), Chioggia (66,46%, contro il 65,89% del 2019) e Venezia che è arrivata al 65,66% (61,38% nel 2019). A Mestre e terraferma si arriva al 76,42% (+2,22% rispetto al 2019); Lido e Pellestrina al 76,42% (+0,44% ); Venezia, Murano e Burano (35,06%, +1,41). —



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