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«No al doppio polo logistico basta colate di cemento»

Gruppi di minoranza e il consigliere regionale Zanoni (Pd): «Non solo Amazon a Roncade-Meolo, procede anche l’iter dell’intervento previsto a Casale-Quarto»

GIOVANNI MONFORTE
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QUARTO

E se venissero realizzati sia il polo logistico di Casale, al confine con Quarto, sia quello al casello di Meolo – Roncade? È l’interrogativo che sta iniziando a circolare, dopo la notizia che alcune società, per conto di Amazon, hanno presentato al Comune di Roncade la proposta per un polo logistico all’uscita del casello al confine con Meolo.

Ciò nonostante, almeno perora, l’iter del progetto di Casale sembra destinato a proseguire. Ed ecco l’ipotesi che entrambi gli insediamenti possano vedere la luce, magari con il coinvolgimento, oltre ad Amazon, di altri colossi della logistica. Un’ipotesi che per prima Legambiente ha giudicato devastante per le ricadute. Ma ora emergono anche le perplessità del Partito Democratico in Regione e dei gruppi di opposizione a Quarto.

Il consigliere regionale del Pd, Andrea Zanoni, preannuncia un’interrogazione per capire la posizione della giunta Zaia. «Prima era il maxi polo logistico di 500 mila metri quadri a Casale, adesso spunta una nuova area di 180 mila metri a Meolo – Roncade. In ogni caso», denuncia Zanoni, «ancora consumo di suolo nella regione più cementificata d’Italia. Un autentico scempio, quando ci sono intere zone industriali abbandonate con migliaia di capannoni vuoti. Mi sono già attivato per approfondire la questione delle procedure. È inaccettabile che i Comuni, a corto di risorse, siano messi nelle condizioni di dover accettare un polo logistico di queste dimensioni e farsi la guerra tra loro per incamerare un po’ di oneri di urbanizzazione. Un’operazione che va a scapito dell’ambiente, della viabilità e della qualità della vita».

A Quarto si fanno sentire i capigruppo di opposizione Ezio Petruzzi (M5S) e Raffaella Giomo (centrosinistra), che ricordano come Amazon trasferisca altrove il denaro proveniente dal territorio in cui opera e la scarsa qualità dell’occupazione prodotta da questi insediamenti. «Dal parco tematico di Casale all’hub merci di Meolo il panorama verte verso immani colate di cemento e consumo di suolo», dicono, «uno scenario che solo i più sprovveduti non sembrano considerare partendo dalla Regione, che approva una legge sul consumo di suolo ma non la applica, agli enti locali che per due euro svendono il territorio al miglior offerente».

A Meolo stasera si riunisce il Consiglio ed è assai probabile che il tema Amazon finisca al centro delle comunicazioni del sindaco Daniele Pavan oppure delle interrogazioni. Intanto l’ingegnere Alessandro Pattaro ricorda che da almeno 15 anni è conosciuta la criticità idraulica dell’area su cui dovrebbe sorgere il nuovo hub di Amazon al casello di Meolo – Roncade. Il caso è stato indagato anche nella Valutazione di compatibilità idraulica del Pat di Meolo del 2008. —

GIOVANNI MONFORTE

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