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«Con il Veneto in giallo tutti i musei statali sono pronti a riaprire»

La conferma dei direttori dell’Accademia e del Polo museale Visite consentite solo nei feriali. Chiuse le collezioni civiche

Enrico Tantucci
2 minuti di lettura



Non appena il Veneto passerà dall’arancione al giallo per il rischio Coronavirus, i musei statati veneziani sono pronti a riaprire al pubblico, almeno nei giorni feriali, per essere nuovamente visitabili, evitando possibili assembramenti e favorendo piuttosto i residenti o gli abitanti della regione, invece dei turisti che ancora non ci sono.

Lo confermano il direttore delle Gallerie dell’Accademia Giulio Manieri Elia e quello del Polo Museale Veneto Daniele Ferrara, da cui dipendono altre raccolte veneziane come il Museo Archeologico, Palazzo Grimani, la Galleria Franchetti alla Ca’ d’Oro. Discorso diverso per il Museo Orientale a Ca’ Pesaro, ancora bloccato dai lavori di restauro in corso. Ieri sono iniziate le prime aperture museali nelle regioni “gialle” - come la Toscana o il Trentino - in base al nuovo decreto del Governo. Ma Venezia è pronta con la sola, rumorosa eccezione dei Musei Civici che resteranno chiusi comunque almeno sino al primo aprile per la decisione unilaterale assunta dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro - mettendo in cassa integrazione quasi tutti i dipendenti della Fondazione Musei - e duramente contestata in queste settimane con appelli e proteste da sindacati e cittadini.

«Potremo riaprire al pubblico nel giro di pochi giorni», spiega Manieri Elia, «non appena il Veneto dovesse nuovamente essere classificato come regione gialla dal punto di vista dei contagi. Ci occorrerà qualche giorno da quel momento per mettere in atto le procedure di sicurezza e di sanificazione che avevamo comunque attuato già in occasione della precedente riapertura delle Gallerie, ma non dovrebbero esserci grandi problemi. La riapertura nei soli giorni feriali del museo, come prevede il decreto del Governo, semplifica le cose perché evita gli assembramenti del fine settimana e ci consentirà di gestire meglio la situazione anche a livello di personale».

Sulla stessa linea anche Daniele Ferrara, direttore del Polo Museale del Veneto, da cui dipendono anche i musei statali veneziani. «Anche noi siamo pronti a riaprire tutti i musei, tranne appunto l’Orientale nei giorni feriali», commenta Ferrara, «come prevede il nuovo decreto del Governo quando anche in Veneto sarà istituita la zona gialla, ai fini del virus. Avendo avuto nel frattempo qualche nuovo pensionamento a livello di personale, l’apertura nei soli giorni feriali, per evitare che si crei un afflusso eccessivo di visitatori, in questo momento sicuramente ci agevola».

Già in occasione della prima riapertura dopo l’emergenza virus, nella scorsa primavera, le Gallerie dell’Accademia avevano avuto una risposta confortante in termini di visitatori, pur in assenza di turisti, con una presenza di veneziani e veneti non limitati appunto al weekend, ma distribuita lungo tutto l’arco della settimana. Bisogna naturalmente che ora si creino le condizioni per la riapertura, con il rientro del Veneto tra le regioni “gialle”, che non sembra ancora imminente.

Nel corso di questi mesi, comunque, con il personale regolarmente in servizio, non si è interrotta l’attività di studio, ricerca, catalogazione e anche restauro portata avanti dai musei statali, oltre naturalmente a una serie di proposte on line, veicolate attraverso i siti museali.

Si aspetta ora però di poter riaprire effettivamente le porte al pubblico, non appena il virus non lo permetterà, al di là della presenza dei turisti. —



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