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Ubriaco, uccide la moglie a coltellate In casa davanti ai tre figli terrorizzati

La gelosia e l’alcol hanno scatenato la furia omicida di Moses Ewere, di 41 anni, contro la donna, Viktoria Osagie di 34

Rosario Padovano
2 minuti di lettura

CONCORDIA SAGITTARIA

Si è scagliato a contro la moglie, uccidendola davanti ai tre figli. Massacrandola a colpi di coltello, o, molto più probabilmente, di punteruolo. Nuovo femminicidio ieri nel tardo pomeriggio nel Veneto orientale, stavolta a Concordia Sagittaria, in via Pellico, una laterale di via Claudia, proprio a ridosso del centro.

Moses Ewere, 41 anni, commerciante di abbigliamento, nigeriano, è stato arrestato dai carabinieri di Portogruaro. Non ha opposto resistenza. La moglie, Viktoria Osagie, 34 anni, è morta tra le mura domestiche, dopo avere provato a difendersi. Ad armare la mano dell’uomo, ubriaco al momento del fermo, probabili motivi di gelosia.

Più volte i militari dell’Arma erano intervenuti in quella casa in passato, chiamati per sedare liti fra i due coniugi. Ma stavolta la scena che gli si è parata davanti aveva i contorni della tragedia.

La prima segnalazione, infatti, era arrivata più di tre anni fa quando in casa c’era ospite un parente della coppia. I carabinieri conoscevano Moses Ewere per i suoi modi, spesso sopra le righe e per i problemi legati all’alcol.

Secondo le prime ricostruzioni l’uomo aveva bevuto molto anche ieri e, a un certo punto, ha cominciato ad accusare la moglie di avere avuto una relazione extraconiugale. A quel punto, sono cominciate le urla. I vicini hanno chiamato il 112, ma quando i militari sono arrivati l’omicidio si era già consumato.

Gli uomini del Radiomobile, guidati dal capitano Raffaele Di Lauro, si sono trovati di fronte una scena terribile. Il corpo martoriato di Vittoria era disteso per terra, nella zona giorno, in un lago di sangue. Probabilmente la giovane donna è stata aggredita alle spalle mentre stava preparando la cena.

Lui è stato catturato poco dopo, ma non è ancora chiaro se abbia tentato o meno la fuga. Come non è ancora del tutto chiara la dinamica. C’è da capire, infatti, come mai ci siano tracce di sangue anche fuori dall’abitazione.

Sul posto sono intervenuti i servizi sociali (non era la prima volta), unitamente al sindaco di Concordia, Claudio Odorico, e all’assessore alla sicurezza Simone Ferron, che è anche poliziotto. Al loro arrivo i tre figli della coppia erano chiusi in camera, terrorizzati e probabilmente consapevoli di quanto fosse accaduto poco prima.

È possibile che si siano chiusi in camera per la paura. Tutti e tre sono stati portati via in un luogo protetto, nelle vicinanze di Portogruaro. Probabilmente verranno ascoltati dagli inquirenti con l’aiuto di uno psicologo nominato dal Tribunale nei prossimi giorni.

I carabinieri hanno avvertito il magistrato di turno della Procura di Pordenone, Carmelo Barbaro e i colleghi del Nucleo investigativo. Sul posto è arrivato, attorno alle 20, anche il medico legale Antonello Cirnelli. Mentre carabinieri del Norm di Portogruaro e della stazione hanno cercato l’arma del delitto, probabilmente un punteruolo o on coltellaccio da cucina. Il dottor Cirnelli si è trattenuto sul luogo della tragedia fino a tarda per stabilire quali siano state le ferite decisive per provocarne la morte della donna. È probabile però che Barbaro già stamattina affidi al medico di San Michele l’autopsia da svolgere nel più breve tempo possibile, forse già domani. Nel frattempo Moses Ewere è stato trasferito in cella.

L’omicidio è maturato nel contesto di una famiglia integrata, da più di 10 anni in Italia, si può dire agiata: avevano una bella casa, indossavano capi di abbigliamento eleganti. Lei, Viktoria era una bella signora, che talvolta vestiva anche abiti tradizionali. I tre bambini frequentano le scuole elementari e, il più grandicello, la scuola media locale.

Il marito, invece, era quasi sempre via per lavoro, girava i mercati del Nordest. Nella zona di Concordia, negli ultimi tempi, si faceva vedere poco. —



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