Jesolo punta a un turismo di già vaccinati. «Arriveranno più tedeschi e meno italiani»
Il sindaco Zoggia preoccupato per i prolungati lockdown in Italia che rallentano la campagna promozionale prevista da aprile
Giovanni Cagnassi
Gli scenari
Casse floride per la promozione turistica, ma a Jesolo è tutto ancora bloccato in vista del possibile nuovo lockdown. La tassa di soggiorno 2020 si è attestata attorno ai 3 milioni e mezzo di euro, solo 1 milione e mezzo in meno rispetto al 2019 e nonostante una stagione sotto il segno della pandemia. Una somma che dà sufficienti garanzie al Comune per i mesi futuri, anche se l’amministrazione è ancora costretta a navigare a vista. Lo spettro di altri lockdown fino ad aprile sta bloccando la programmazione della città balneare che più rappresenta la costa veneziana con i suoi servizi, eventi e locali.
Il sindaco, Valerio Zoggia, anche nel corso degli ultimi incontri con le associazioni di categoria, ha parlato a carte scoperte. «Concordiamo con l’analisi dell’associazione albergatori e del presidente Aja, Alberto Maschio», premette il primo cittadino di Jesolo, «e possiamo ad oggi ragionare su una proiezione attorno al 20 per cento per la prossima estate 2021 dopo che eravamo a meno 40 per cento nell’estate 2020. Il problema è che ora dobbiamo necessariamente fermarci anche con la promozione di fronte all’incertezza di chiusure che potrebbero continuare fino ad aprile. Questo significa per noi sospendere buona parte delle iniziative in cantiere per il marketing turistico e che stavamo studiando anche con lo stanziamento di somme importanti derivanti dalla tassa di soggiorno. Se non abbiamo la possibilità di programmare tutto in questa fase, il lavoro si sposterà ancora avanti, a ridosso della prossima stagione estiva e allora anche la promozione subirà un drastico ridimensionamento».
Potrebbe cambiare ancora il target turistico, solo per fare un esempio. Se l’estate scorsa ci si attendeva giustamente l’aumento degli ospiti italiani, a causa delle restrizioni dall’estero, quest’anno la situazione potrebbe ribaltarsi completamente.
«Il ritmo della vaccinazione in Italia è piuttosto lento», prosegue Zoggia, «e con le mutazioni del Covid e la varianti sappiamo che dovremo arrivare alla copertura dell’80 per cento della popolazione. Chissà quanto tempo ci vorrà per rassicurare la popolazione italiana e spingerla a prenotare serenamente le proprie vacanze estive nel Bel Paese. Allora la nostra speranza sarà nel bacino tradizionale di turisti, quello di Austria e Germania più qualche altra regione europea. Se quelle popolazioni potranno muoversi liberamente grazie ai vaccini eseguiti velocemente, sceglieranno l’Italia e le nostre spiagge, così vicine a quelle nazioni, diventeranno strategiche per loro che non esiteranno a salire in auto e venire qui».
In queste settimane sarà tutto molto più chiaro, una volta chiarita la situazione dei contagi e delle restrizioni più o meno severe che ci attendono. Tutta la promozione della località turistica e degli eventi, almeno quello che saranno confermati, dipende da questo. Gli operatori del turismo sono per il momento alla finestra.
Mauro Rigoni, manager e organizzatore di mostre in Italia e all’estero, non solo a Venezia a palazzo Zaguri, ma anche a Roma e Milano, oltre naturalmente al lido di Jesolo, dove ha portato i Serial Killer e la celebre Real Bodies, cerca di iniettare una dose di ottimismo. «Anche noi dobbiamo avere certezze per investire e lanciare nuove iniziative», sostiene il visionario Rigoni, «se la pandemia finirà, Jesolo potrà riservare grandi sorprese. E più la gente è stata chiusa in casa, più vorrà uscire quando questo sarà finalmente possibile. Lo confermano le analisi di mercato. Ciò darà enormi opportunità a chi saprà coglierle e noi ci saremo ancora una volta. Ci aspettano in ogni caso grandi mutazioni anche nel mondo delle mostre perché la tecnologia la farà da padrona tra 3d, audio e videoguide, spettacoli virtuali. Il mondo comunque non finirà dopo la pandemia». —
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