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A Mira il “miracolo” batte nel cuore di Teresa. Un trapianto lungo venticinque anni

La donna, oggi 82 enne, festeggerà il 4 gennaio l’anniversario dell’intervento del dottor Pascotto. A salvarle la vita fu la donazione dell’organo di un ragazzo morto a 17 anni investito da un’auto

Alessandro Abbadir
2 minuti di lettura
MIRA. Venticinque anni dal trapianto di cuore che nel 1996 lei salvò la vita. Il traguardo lo festeggerà fra 2 giorni il prossimo 4 gennaio nella sua casa con i famigliari. 
 
La storia è quella di Teresa Galasso di 82 anni, la persona più longeva trapiantata al cuore di tutto il Veneto. Teresa Galasso abita a Mira in via Damiano Chiesa al civico 22. A raccontare cosa le è successo è direttamente la figlia Francesca Grana, dirigente Coni. 
 
«Mia mamma – spiega la figlia Francesca – si era ammalata di cardiomiopatia dilatativa nel 1994. L’insorgere della malattia è stato evidente. Mia mamma diventava sempre più stanca, e faceva fatica a fare ogni cosa anche a fare pochi passi». 
 
La cardiomiopatia dilatativa infatti è in un insieme di disturbi del muscolo cardiaco in cui i ventricoli del cuore si allargano, ma non sono in grado di pompare una quantità di sangue sufficiente per le necessità dell’organismo, causando un’insufficienza cardiaca. «La situazione – sottolinea la figlia – è diventata sempre più complicata di mese in mese e si è capito che sarebbe stato necessario un trapianto del cuore per salvarle la vita. Senza un cuore nuovo per mia mamma non ci sarebbe stata alcuna speranza». 
 
Il trapianto avvenne a Mirano nel 1996, nel reparto di cardiochirurgia grazie ad una equipe, con tante persone che furono dello staff del dottor Gallucci di Padova, e che era diretta in quell’occasione dottor Pietro Pascotto storico primario di Cardiochirurgia di Mirano scomparso da qualche anno. 
 
«Il cuore che ridò la speranza di vita a mia mamma – racconta Francesca – e che era compatibile, fu quello di un ragazzo di Verona di 17 anni che era stato investito da un’auto e alla fine era finito in coma ed era stata dichiarata la morte cerebrale. Grazie a quel dono immenso di vita, mia mamma potè avere un cuore nuovo». 
 
Ma non tutto filò liscio.
«Il cuore di mia mamma era aumentato di volume a causa della patologia– racconta Francesca – e aveva creato problemi con tutti gli altri organi. Dopo il trapianto seguì un difficile periodo di assestamento in cui rischiò di morire e le fu data addirittura l’estrema unzione. Un altro momento difficile per lei è stato quello del 2002 quando ebbe un’infezione cardiaca. Poi ci furono alti e bassi e l’insorgere di piccole patologie legate soprattutto all’età». Da qualche anno grossi problemi non ce ne sono, ma Teresa Galasso vista anche l’età è sempre monitorata con attenzione tenuto conto del periodo legato alla pandemia in corso. 
 
«Mia mamma – spiega la figlia Francesca – festeggerà i 25 anni del trapianto il prossimo 4 gennaio. Per tutta la famiglia è un momento di grande commozione e felicità. È per ora la persona trapiantata di cuore più longeva del Veneto. Il nostro augurio è che possa continuare a vivere a lungo e i nostri ringraziamenti vanno soprattutto a chi l’ha operata, il dottor Pascotto e il donatore del cuore, il ragazzo di 17 anni, che ora non ci sono più ».
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