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Covid hotel, trattative ancora in alto mare

Né Usl 4 né Usl 3 hanno ancora stipulato contratti. Getta la spugna anche Matteo Rizzante, titolare di due strutture a Jesolo

Giovanni Cagnassi
1 minuto di lettura

JESOLO

Covid Hotel, tramonta l’ipotesi di strutture ricettive dedicate nell’Usl 4 del Veneto orientale. E anche nell’Usl 3, ad oggi, non sono state ufficialmente individuate strutture. I Covid Hotel, avrebbero dovuto ospitare membri di famiglie infettate dal coronavirus, o positivi asintomatici qualora fosse stato necessario. Ma in mancanza di comunicazioni ufficiali dalla Regione e l’invio non perfezionato dei contratti ai proprietari, questa iniziativa è decaduta. Al lido di Jesolo, Matteo Rizzante lo aveva annunciato ormai da settimane che c’erano problemi seri per gli aspetti burocratici da definire e la Regione non si era fatta più sentire.

Aveva lanciato l’allarme per primo, evidenziando di aver appreso solo dai giornali che le due strutture ricettive messe a disposizione da lui ancora in estate, il residence Progresso e l’hotel Lucciola in via Dante, erano state prese in considerazione dalla Regione che aveva pubblicato a sorpresa l’elenco degli hotel. Ora, in assenza di documenti sia da parte della Regione, sia da parte dell’Usl, Rizzante ha gettato la spugna. «Non ci è stato recapitato più nulla», conferma l’albergatore, «noi avevamo preparato tutto nelle settimane scorse, le stanze sanificate e predisposte per accogliere chi ci fosse stato indicato, il personale pronto per ogni evenienza, tutto l’aspetto dell’accoglienza. Ma adesso il tempo è passato, abbiamo anche accolto alcuni turisti, seppure pochi, arrivati per trascorrere qualche giorno di vacanza e passeggiare in spiaggia. Non c’è più tempo per organizzarci e quindi rinunciamo definitivamente a preparare le nostre due strutture. Non credo che il ritiro della disponibilità possa comportare qualche problema. Abbiamo lanciato ripetuti appelli in questo senso e non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Dobbiamo anche noi lavorare e adesso pensiamo al turismo».

La famiglia di albergatori jesolani aveva subito dato la disponibilità la scorsa estate, quando era stato richiesto dalla Regione ai vari albergatori per prepararsi alla seconda ondata. Ma qualcosa è sfuggito di mano e l’organizzazione dei Covid hotel non è andata a buon fine. A San Donà, la locanda Mirafiori di Tessere si è invece offerta per i soli medici delle Usca, unità speciali di continuità assistenziale, come punto di appoggio per il personale sanitario che intenda riposare, farsi una doccia, mangiare qualcosa. Per il momento chi vuole distanziarsi dalla famiglia infettata dal virus è costretto a cercare ospitalità da amici o parenti che accettino oppure affittarsi a proprie spese alberghi e stanze. —



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