Staycity a Mestre, due strutture a Jesolo
In via Ca’ Marcello 175 camere e personale formato: lo staff della società irlandese non parla. Tariffe da 25 euro al giorno
Giovanni Cagnassi Mitia Chiarin
MESTRE
La conferma è arrivata ieri dall’elenco diffuso dalla Regione Veneto. Sono lo Staycity Apart-hotel di via Ca’ Marcello a Mestre e due alberghi a Jesolo, l’hotel Lucciola e il Residence Progresso, i tre Covid Hotel individuati per la provincia di Venezia dalle Usl 3 e 4 per dare ospitalità a pazienti sulla via della guarigione e che non possono tornare a casa, perché ancora positivi. Chi abita in case piccole, dove ci sono altre persone a rischio o anziani, può ora scegliere l’albergo per la convalescenza.
«Si tratta di strutture che svolgono un servizio prettamente alberghiero. Altre Regioni, con problemi diversi dai nostri, hanno scelto alberghi da trasformare in reparti ospedalieri. Ma in Veneto non è questa la tipologia scelta», ha precisato ieri l’assessore regionale alla Sanità Lanzarin. L’elenco dei Covid Hotel è stato ieri trasmesso al commissario per l’emergenza Domenico Arcuri.
Per Venezia è confermato lo Staycity di via Ca’ Marcello, struttura moderna di miniappartamenti con bagno e cucina. Qui i clienti che devono proseguire la quarantena verranno indirizzati dal Suem 118. In via Ca’ Marcello bocche cucite. Nella struttura della catena alberghiera irlandese lo staff non è autorizzato a parlare della convenzione siglata con l’Usl 3 Serenissima. La privacy va garantita. Ma l’elenco regionale lo mette nero su bianco.
L’Apart hotel finora ha aperto le porte a lavoratori trasfertisti e professionisti, sopperendo all’assenza di turisti. Se arriveranno altri ospiti che escono dagli ospedali e che devono concludere la quarantena per negativizzarsi, questi avranno spazi distinti. La struttura con 175 camere e personale formato, può, come ha spiegato l’Usl 3, garantire alti standard: hanno avuto un peso nella scelta «l’accessibilità alle stanze attraverso un percorso isolato e garantito; l'ospitalità strutturata per garantire i più alti standard dal punto di vista igienico e sanitario; la modularità della proposta, che mette a disposizione del progetto un numero variabile di camere a seconda delle esigenze». Al momento queste strutture, precisa la Regione, non hanno ancora clienti Covid: «Per ora le richieste sono poche».
Altro aspetto da chiarire: il paziente-cliente è chiamato a pagare un prezzo convenzionato. Anche se ieri il presidente Zaia, nell’incontro con la stampa ha detto «che dovrebbe essere il governo a pagare». Per Mestre si parla di una tariffa di 25 euro al giorno che può salire se si chiede il pasto. Consentiti, in sicurezza, il ricorso al delivery o al pacco spesa lasciato dai parenti in reception.
A Jesolo le strutture scelte sono quelle della famiglia Rizzante “Lucciola” e “Progresso”. Potranno essere messi a disposizione del personale sanitario, ma in un secondo tempo anche dei positivi asintomatici che non possono restare in casa con il rischio di contagiare altre persone nelle famiglie, soprattutto anziane. Sono entrambi in via Dante al lido di Jesolo, quinto accesso al mare, vicino all'ospedale, il Covid Hospital di Jesolo.
L'hotel Lucciola è un 3 stelle con 28 camere, mentre il Progresso è un residence sempre 3 stelle con 12 appartamenti. I numeri dovrebbero consentire un'ottimale organizzazione per l'ospitalità al personale che lavora nel covid hospital: medici e infermieri che non hanno il tempo di tornare a casa e devono poter riposare. Ci saranno operazioni straordinarie di igienizzazione costante come ha già disposto la gestione. Matteo Rizzante, titolare degli hotels, aveva già messo a disposizione le strutture sanitarie in piena pandemia grazie anche a una onlus, la Cej Onlus di Jesolo, che aveva raccolto ingenti fondi. Ora la onlus jesolana tornerà attiva anche per questa seconda ondata.
Con tutta probabilità si parte con medici e infermieri, anche se le porte potrebbero essere aperte a contagiati positivi, ma asintomatici o pauci-sintomatici quindi con sintomi non gravi e che non richiedono il ricovero in ospedale. «Noi ci siamo e ci siamo sempre stati», spiega Rizzante, «abbiamo sempre detto che avremmo messo a disposizione le nostre strutture. Il personale sanitario non dovrà sborsare un euro e saranno nostri ospiti. I costi saranno coperti con la onlus Cej e anche il Comune di Jesolo ha confermato che potranno essere trovati dei contributi, ma questi sono aspetti che vedremo in un secondo tempo al limite con altri contributi pubblici se saranno previsti. L'importante è che queste persone saranno ospitate senza costi che gravino sulle loro spalle». —
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