Covid hotel, ecco le prime strutture nel Veneziano
C’è già l’accordo con il “Mirafiori” di San Donà, si avvicina l’intesa con un ostello a Mestre. Saranno ospitati i positivi stabili
Giovanni Cagnassi, Eugenio Pendolini
MESTRE. Si avvicina l’apertura dei due primi Covid hotel in provincia di Venezia. Se da una parte è già stato trovato l’accordo per la locanda Mirafiori di San Donà, dall’altra si avvicina l’intesa tra Comune e Usl 3 per utilizzare un ostello nel distretto di Ca’ Marcello, a Mestre. L’ufficialità arriverà non prima di domani 17 novembre, quando si terrà il confronto tra aziende sanitarie e Regioni al termine del quale saranno presentante le risposte dei territori al commissario Domenico Arcuri insieme ai dati delle esigenze specifiche per ogni territorio.
I Covid hotel entreranno in funzione per ospitare pazienti positivi con quadro clinico stabile o asintomatici che devono restare in isolamento domiciliare. Per quanto riguarda l’Usl 3 Serenissima la scelta, in accordo con il Comune di Venezia, sembra essere ricaduta sulla struttura di via Ca’ Marcello, le cui stanze vuote pagano da mesi lo scoppio della pandemia. Sembrerebbe caduta nel vuoto, invece, la proposta di Marco Michielli, vicepresidente nazionale di Federalberghi e presidente veneto della categoria, che aveva sollecitato l’utilità di trovare una struttura adeguata a poca distanza dall’ospedale dell’Angelo di Mestre.
Per quanto riguarda il territorio dell’Usl 4, il primo Covid hotel del Veneto orientale sarà a San Donà. Ci è voluto un intraprendente e frizzante partenopeo, maestro pizzaiolo, come Carmine Ruocco che si è fatto subito avanti nella frazione sandonatese di Tessere, incantevole località in mezzo alla natura, dove sorge la storica trattoria e pizzeria “Mirafori” . Le sue camere sono già a disposizione delle Usca, unità speciali di continuità assistenziale dell’Usl 4 che effettuano tamponi e controlli nelle abitazioni con pazienti contagiati che non possono muoversi. Medici e infermieri delle Usca si fermano nella locanda per cambiarsi e riposare in totale sicurezza e comodità. È a disposizione anche la cucina tipica, la celebre pizzeria napoletana.
Il passo successivo, con un prossimo accordo con l’Usl 4, è ospitare anche i positivi asintomatici che avranno la possibilità di stabilirsi nella locanda per non contagiare altri membri della famiglia. Un servizio importantissimo. Le camere hanno un percorso separato e distanziato dal ristorante, in totale sicurezza. Non ci saranno pertanto contatti e incroci. «Abbiamo subito messo a disposizione la nostra struttura all’Usl 4», dice Carmine, con i figli Giorgia, Nicolò e Mattia che assieme alla mamma gestiscono il locale, «per le Usca, che hanno così la possibilità di avere un punto di riferimento certo e comodo, e adesso anche per gli asintomatici che qui potranno stare tranquillamente, isolati e senza contagiare i membri delle loro famiglie. Siamo consapevoli che questo è un momento difficile e tutti devono fare la loro parte per uscire da questo incubo e finalmente ripartire».
Il direttore generale dell’Usl 4 Carlo Bramezza si sta adoperando per avere una rete di protezione allargata nel territorio. Adesso servono anche stanze a disposizione per il personale del Covid Hospital di Jesolo, medici e infermieri giunti sul litorale per assistere i pazienti in crescita. A giorni sarà messo a disposizione intanto un residence del lido. Ma a Jesolo è ancora un tabù parlare di Covid Hotel. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori