Impianto di trattamento di rifiuti pericolosi a Salzano, altolà della minoranza
Nuovi Orizzonti con i consiglieri Vecchiato e Manente critica il progetto della struttura che sarà costruita a 500 metri in linea d’aria dal paese
Alessandro Ragazzo
SALZANO. Dubbi sempre più forti in casa Nuovi Orizzonti di Salzano al progetto della locale Manente Spurghi di costruire un impianto di trattamento dei rifiuti pericolosi e non in via dell’Artigianato a Robegano.
Nelle scorse settimane era emersa la notizia della volontà dell’azienda di voler realizzare nella zona industriale della frazione un fabbricato in grado di lavorare 24 ore al giorno e operativo per 300 giorni l’anno.
La potenzialità massima giornaliera sarà di 1,2 tonnellate, quella annuale di 360. Sorgerà a 500 metri in linea d’aria dal paese e non distante dalla stazione dei treni, occupando una superficie di 3.314 metri quadrati, mentre quella produttiva si svilupperà su 1335 metri quadrati.
Maria Grazia Vecchiato e Lino Manente, entrambi di Nuovi Orizzonti, hanno espresso più di un problema. «Manca un laboratorio di analisi», osserva Vecchiato, «per l’indagine preventiva dei rifiuti; sul Piano di gestione operativa si dichiara di affidarsi a un controllo visivo, inserendo come giustificazione l’esperienza. Non è una situazione chiara». Critico anche Manente.
«In zona abbiamo già impianti simili tra Cosmo a Noale e le due salzanesi Eco-Metal e Depuracque», chiarisce, «e il nostro territorio è già stato sfruttato prima per le cave d’argilla, riempite con rifiuti indifferenziati e pericolosi».
Com’è emerso nelle carte spedite in Regione e firmate da esperti e tecnici, l’impianto dovrà rispettare le norme in materia ambientale, di sicurezza e di tutela dalla salute pubblica. I rifiuti saranno conferiti all’installazione attraverso degli automezzi con cisterna, in grado di scaricare tutto all’interno della linea di trattamento oppure nel serbatoio destinato a deposito preliminare. A breve, il Comune di Salzano dovrà esprimersi in conferenza dei servizi in Regione. —
Alessandro Ragazzo
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