Vicepresidenti alle minoranze test di dialogo solo in laguna
Per regolamento vanno a chi vince ma i presidenti di Venezia e Lido fanno scelta diversa dai quattro Municipi di terraferma. A Mestre arriva una delega a via Piave
Mitia Chiarin
Nuovi consigli municipali di Lido e Pellestrina e Venezia-Murano e Burano con vicepresidenze affidate alle minoranze. Marco Boghi, unico presidente eletto in città per il centrosinistra, ha come vice in consiglio il suo sfidante, Lorenzo Pacagnella. Al Lido la nuova Municipalità presieduta da Emilio Guberti vede come vicepresidente il Pd Alessandro Strozzi. Non è successo lo stesso nelle Municipalità di terraferma dove la maggioranza di centrodestra ha mantenuto anche la vicepresidenza. Situazione insolita che va spiegata.
La prassi dalla nascita delle Municipalità è che la vicepresidenza del consiglio rifletta la maggioranza che guida il Municipio. L’apertura alle minoranze è una novità voluta dai presidenti lagunari e non deve scandalizzare se i 4 Municipi di terraferma, tutti del centrodestra, non hanno fatto la stessa scelta. Da regolamento, il presidente di Municipalità presiede anche il consiglio e si affida la vicepresidenza alla maggioranza, per non trovarsi in situazioni di empasse politica in caso di assenza. In Comune è diverso: il sindaco non coincide con il presidente del consiglio comunale e i due vicepresidenti sono uno espressione della maggioranza e uno della minoranza.
I progressisti di Venezia avevano tentato di invitare gli altri 4 Municipi a seguire l’iniziativa di Borghi ma l’invito è caduto nel vuoto. «Potrebbe essere l’occasione per innovare il regolamento delle Municipalità prevedendo due vicepresidenze», fa notare Gianfranco Bettin. Lui ha optato per il consiglio comunale lasciando il suo posto a Marghera a Mario Silotto. Nella città giardino guidata da Teodoro Marolo la vicepresidenza va a Massimiliano Scarpa. E l’opposizione alla prima seduta ha protestato per altro: rivogliono i posti di sinistra in sala, storicamente occupati. A Chirignago Zelarino, Francesco Tagliapietra ha come vice Luisa Rampazzo. Deleghe affidate a Elisabetta Pesce, vice dell’esecutivo, Paola Cacioppola, Alvise Mason, Giacomo Bruno. A Favaro il rieletto presidente Marco Bellato ha voluto in squadra Gianpiero Trabuio (civica Boraso); Ugo Battistelli (fucsia); Simone Mestriner; Ilaria Di Meglio.
Il leghista Raffaele Pasqualetto, nuovo presidente della grande Municipalità di Mestre-Carpenedo, ha come vicepresidente del consiglio Paola Tommasi. Vice nell’esecutivo Fabio Raschillà, coordinatore di Fratelli d’Italia. Altri delegati Luana De Rossi, Filippo Dabalà, Christian Rossi e Franco Sambo. Il presidente introduce delle novità: una delega speciale per occuparsi di via Piave, affidata ad Edoardo Querci della Rovere; una delega alla comunicazione ad Enrico Giorgiutti mentre Maria Elena Corezzola ha la delega alle questioni sanitarie. «Alla minoranza verrà affidata la presidenza di una commissione, quella di controllo. Ma io penso di affidare alla opposizione la presidenza della commissione Cultura, tematica di rilievo», spiega. Anche questo è un messaggio di apertura al dialogo. —
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