In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Laboratorio della droga in garage a Mestre, condannati

Quattro anni e 8 mesi di carcere per Marco Livon e 3 anni per Roberto Quintavalle: la procura aveva chiesto una pena doppia

r.d.r.
1 minuto di lettura

MESTRE. Quando in pieno lockdown, con le strade deserte, una pattuglia della guardia di Finanza ha fermato per un controllo una Ford Fiesta che pareva vagare nel nulla, vi ha trovato a bordo il 45enne Marco Livon e il 51enne veneziano Roberto Quintavalle (proprietario dell’auto), insieme a un panetto di cocaina di oltre un chilo nascosta sotto il sedile e - in uno zainetto - un po’ di tutto: da 50 grammi di cocaina già divisa in dosi a una dose di eroina da 3 grammi, da una di marijuana a una di crack.

Era così, ovviamente, subito scattata la perquisizione a casa e si era così scoperto che Livon aveva nel garage un motociclo Yamaha 125 con il numero di telaio che non corrispondeva alla targa del mezzo, insieme a un chilo di marijuana e 1633 pastiglie di escstasy. Il garage trasformato in quello che l’accusa ha descritto come un vero e proprio laboratorio della droga, realizzato nel tranquillo quartiere Pertini.

Scarcerato in attesa del processo, neppure un mese dopo - il primo maggio - Livon era stato fermato nuovamente, subito dopo aver venduto ad una giovane una dose di cocaina per 50 euro. Finendo questa volta a Santa Maria Maggiore.

Nuova perquisizione e nuovo sequestro di droga a casa Livon: due chili di marijuana e dosi varie di cocaina e eroina.

Martedì, davanti al giudice per le udienze preliminari Luca Marini, si è svolto il processo con rito abbreviato a carico di Marco Livon e Roberto Quintavalle, entrambi difesi dall’avvocato Mauro Serpico.

Dura la richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero Andrea Petroni, al termine del processo: 10 anni di reclusione per Livon e 6 per Quintavalle, alla luce dell’ingente quantitativo di droga sequestrato e ai loro precedenti (in particolare per quanto riguarda Livon, nel 2018). Richiesta pesante, considerato che il rito abbreviato già concede uno sconto di un terzo della pena, in cambio di un processo più celere.

Tant’è, dopo una decina di minuti di camera di consiglio, il giudice Marini è andato incontro alle richieste della difesa, condannando Livon a 4 anni e 8 mesi di reclusione (si trova in carcere, l’avvocato Serpico annuncia che chiederà una misura cautelare più lieve) e Quintavalle a 3 anni di reclusione (libero, ha l’obbligo di dimora a Venezia). —



© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

I commenti dei lettori