Venezia, soldato Usa ubriaco aggredisce gli agenti e tossisce loro in faccia
Arrestato per violenza a pubblico ufficiale e resistenza. Il giovane in servizio a Vicenza non potrà lasciare la base
r.d.r.
VENEZIA. Decisamente ubriaco, prima ha aggredito i poliziotti che gli avevano chiesto i documenti - colpendo uno degli agenti in pieno viso, con un pugno - poi ha cercato di scappare. Ma la sua fuga è durata pochi metri.
A finire in cella è stato un soldato americano della caserma Ederle di Vicenza, venuto a Venezia per fare un po’ di “movida” con gli amici. L’arresto si è svolto, infatti, nei pressi di un campo Santa Margherita molto affollato, sabato sera.
L’attenzione degli agenti impegnati nei servizi di controllo della movida - anche in funzione anti-assembramenti per contrastare l’emergenza covid e verificare l’uso della mascherine - è stata all’improvviso attirata da un parapiglia, con le urla di una lite tra due uomini.
Quando si sono avvicinati per chiarire la questione e separare i contendenti, hanno chiesto loro i documenti. A quel punto, un giovane straniero, alto e corpulento prima ha consegnato la sua carta d’identità americana, dopo qualche secondo l’ha velocemente sfilata dalle mani del poliziotto e, dopo essersi tolto la mascherina, ha iniziato a tossire con forza in faccia all’agente, tentando di approfittare dello scompiglio per fuggire.
Una corsa durata poche decine di metri, poi è stato raggiunto. Il militare non si è dato per vinto e nel tentativo di liberarsi per scappare, ha colpito con uno pugno in faccia - colpendolo allo zigomo - un agente, cercando anche di prenderlo a calci una volta a terra. A quel punto, però, la pattuglia ha avuto la meglio e, pancia a terra, il giovane militare è stato ammanettato e portato in cella di sicurezza.
Ieri, davanti al giudice Morelli, l’uomo si è presentato con addosso ancora la camicia a scacchi rossi e neri che indossava al momento dell’arresto. Ha detto di essere un “soldier” di stanza alla caserma di Vicenza, ma che preferiva non fosse avvisata la sua Ambasciata. E si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Così il giudice ne ha convalidato l’arresto per violenza a pubblico ufficiale e resistenza aggravata, rinviando l’udienza al 28 ottobre per il processo. Nel frattempo, il militare è stato scarcerato con l’obbligo di non lasciare la sua caserma. —
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