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Venezia, una black list dei locali sorvegliati speciali per la movida ai tempi del Covid

In Prefettura decise le direttive per i controlli anti assembramenti: dalle chiusure anticipate al divieto di vendere alcol dopo le 18

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VENEZIA. La black list dei locali poco inclini a rispettare e a far rispettare le misure anti-Covid è una delle strategie che saranno adottate per contrastare il contagio in questa fase delicata. Emerge dall’ultima riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica in Prefettura. Con la risalita della curva dei contagi ci sarò un implemento dei controlli e delle strategie per far rispettare le misure anti-Covid. I servizi, soprattutto in centro storico ma anche a Mestre, saranno intensificati, in particolare nel fine settimana. Oltre a far rispettare le norme esistenti senza vessare i cittadini ma impedendo gli assembramenti e facendo rispettare l’obbligo della mascherina, il Cosp ha deciso che gradualmente potranno essere inserite misure sempre più restrittive per i locali non rispettano o non fanno rispettare ai propri clienti le regole. Quindi saranno applicate chiusure anticipate e il divieto di somministrare alcol già dalle 18. Non sono escluse nemmeno ripercussioni per quanto riguarda le agevolazioni concesse all’ampliamento dei plateatici. Le verifiche delle forze dell’ordine e della polizia locale saranno indirizzate soprattutto nei confronti dei locali recidivi che entreranno a far parte di una black list. Le zone della città maggiormente controllate saranno campo Santa Margherita, l’area di Rialto e le fondamenta degli Ormesini e della Misericordia. A Mestre invece occhi attenti su calle Legrenzi e piazzale Donatori di Sangue. Le imposizioni saranno graduali e prima di passare a contravvenzioni o chiusure ci saranno gli inviti al rispetto.

Continuano anche i servizi notturni contro i barchini con il motore alterato e che sfrecciano nei rii e in Canal Grande, non solo a forte velocità ma anche con musica ad alto volume e questo fino a notte fonda. In questo caso nessuna tolleranza da parte delle forze di polizia, anche perché dopo i servizi estivi in laguna il fenomeno dei barchini con i motori potenziati si era fermato, ma ora è ripreso anche perché i ragazzi hanno scoperto l’estrema facilità per aumentare la potenza ai motori. l problema di fondo è che questi motori nascono per essere potenziati secondo necessità. Infatti sono le case produttrici che mettono sul mercato motori che variano dai 40 ai 60 cavalli. Basta togliere un piccolo pezzo, operazione che dura dieci minuti al massimo, dal motore e si passa alla potenza superiore. Potenza per quale ci vorrebbe la patente di guida. Sulla carta però viene acquistata una potenza inferiore e non c’è bisogno della patente. —

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