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Incendio in via Bennati l’opposizione attacca «Impegni disattesi»

Massimo Tonizzo
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SPINEA

È già stata messa in sicurezza e chiusa l’ex sede delle associazioni in via Bennati, teatro, due pomeriggi fa, di un incendio che ha messo in apprensione, per l’odore e il forte fumo nero, l’intera città, ma ora, assieme alle rassicurazioni sulla situazione (niente amianto, a sentire vigili del fuoco e comune) arrivano anche le polemiche sul mancato abbattimento o sistemazione di una struttura da anni fatiscente. Dopo la conferma, fortunatamente, dell’assenza di pericolo fuga di amianto, i vigili del fuoco hanno confermato la presenza, all’interno della ex scuola di via Bennati, di materiale infiammabile, fatto che porta alla conferma delle due ipotesi d’ incendio doloso o dovuto alla caduta accidentale di cenere di sigaretta, ma a tenere banco è soprattutto la polemica sul destino della struttura. «Siamo molto preoccupati», dice il consigliere Massimo De Pieri, «per la gravissima situazione creatasi con l’incendio, potenzialmente una bomba ecologica posta a ridosso della nuova scuola Bennati riaperta da pochi giorni. I piani di conversione dell’area della precedente amministrazione prevedevano infatti la demolizione dei vecchi edifici con lo stanziamento di 200.000 euro entro il 2020, opzione che l’attuale maggioranza ha bloccato destinando ad altro la somma rinviando di fatto sine die l’intervento».

«La struttura è stata sigillata per impedire ingressi pericolosi», rispondono dal Comune, «mentre per quanto riguarda il pericolo di amianto, questo è già stato smentito sia dai vigili che da controlli effettuati sulla struttura negli anni passati. La scelta di questa giunta è stata quella, vista la mancanza di rischio effettivo, di lasciare gli oneri di ristrutturazione e bonifica ai compratori della ex scuola». —

Massimo Tonizzo

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