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Scuola: a Venezia didattica a distanza per il 20% degli studenti

Tutto pronto per l’inizio dell’anno, ma alcune classi del centro storico non potranno garantire le lezioni in presenza

Laura Berlinghieri
2 minuti di lettura

 VENEZIA. È quasi tutto pronto per l’avvio del nuovo anno scolastico. Un ritorno alle lezioni “in presenza”, dopo un quadrimestre quasi interamente affrontato attraverso gli schermi di un computer.

Che, comunque, non rischieranno di venire coperti da una coltre di polvere. Perché, se è vero che la Città metropolitana ha lavorato tutta l’estate per ricavare il maggior numero di spazi in grado di accogliere i ragazzi nel rispetto del distanziamento interpersonale, è altrettanto vero che trovare la quadra, in alcune situazioni, sarebbe stato un miracolo.

E infatti quasi il 20% degli studenti del centro storico, a rotazione, saranno costretti ad affrontare il nuovo anno ancora a distanza.

D’altra parte, i problemi principali si registrano proprio nelle scuole della città d’acqua, che hanno a disposizione le aule meno spaziose. Per questo la Città metropolitana ha provveduto a ricavare tre aule e un bagno all’interno della vecchia sede dell’Ufficio scolastico regionale in riva De Biasio, pronta ad accogliere tre classi del liceo classico Marco Polo. «Si tratta degli unici lavori ancora “in itinere”, ma che saranno conclusi entro la prossima settimana», precisa Saverio Centenaro della Città metropolitana.

L’altra soluzione più ingegnosa riguarda invece il ricorso ai “container”, le due strutture trasparenti posizionate nella chiesetta del liceo Foscarini, dove potranno fare lezione quattro classi. «La nostra parte l’abbiamo fatta, a questo punto speriamo che si risolva anche la questione relativa ai supplenti», spiega Centenaro, riferendosi alle 1500 cattedre che potrebbero rimanere scoperte. «Abbiamo lavorato tutta l’estate, anche durante il fine settimana, per portare a termine i lavori di edilizia leggera preventivata: demolizione di tramezze, ristrutturazione dei bagni, riparazione di finestre e maniglie. Abbiamo anche acquistato le tende per il sole».

Ieri sono state completate le operazioni di sanificazione e qualche lavoro “extra”. Allo stesso modo, sono già stati eseguiti tutti gli interventi di adeguamento degli spazi, motivati dalle nuove previsioni contro la diffusione del Covid e tutte le scuole dell’area metropolitana sono pronte ad accogliere i loro 95.174 studenti. Martedì dovrebbero inoltre arrivare i primi banchi con le rotelle in quattro scuole della provincia, tra cui i licei Bruno-Franchetti di Mestre e due istituti di San Donà. Mentre sono già stati consegnati i 200 gazebo richiesti dai dirigenti: «Da posizionare all’ingresso e nei cortili. Consentiranno ai ragazzi di trascorrere il periodo di ricreazione all’esterno della scuola, anche quando piove», spiega Centenaro.

Per far fronte all’emergenza, i dirigenti si sono ingegnati nei modi più disparati. Moltissimi hanno previsto lezioni all’interno di laboratori e in aula magna. Al Morin, le spiegazioni troveranno un’ulteriore cornice all’interno dell’ormai ex biblioteca comunale della Gazzera, situata al piano terra della stessa scuola. Continuando con le curiosità, all’istituto Luzzatti-Gramsci saranno vietati i compiti in classe, da tenersi soltanto a distanza. Mentre al liceo Bruno-Franchetti le verifiche saranno corrette dagli insegnanti solo dopo essere state poste 24 ore in “isolamento”. —

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