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Cantieri nautici sotto la lente Peris: «Aiutino i nostri squeri»

A.V.
1 minuto di lettura

Controlli a tappeto dei carabinieri nei cantieri della città. Visitate anche associazioni remiere e l’associazione Vela al terzo, per verificare la regolarità delle attività e degli scarichi. Iniziative che suscitano preoccupazione in molte realtà produttive.

«Noi siamo in regola, attendiamo che il Comune ci metta a posto anche l’altro squero dove svolgiamo le nostre attività», dice Cesare Peris, presidente dell’associazione Carpentieri e Calafati con sede a Castello, «ma chiediamo che queste realtà siano aiutate e messe sotto la lente dall’amministrazione pubblica. Sono realtà storiche dove si continua la tradizione della produzione delle barche in legno. E avrebbero anche grandi possibilità di sviluppo».

A riprova Peris esibisce una lettera appena ricevuta dall’Università di Edinburgo. Un giovane laureato che chiede di partecipare a un corso per imparare a costruire barche in legno.

«Vuol dire», si infiamma Peris, «che la scuola per maestri d’ascia può avere un futuro. Generare lavoro e anche guadagni. Dove se non a Venezia? Ma per partire dobbiamo accendere i riflettori su questa grande realtà».

Invece i riflettori si accendono raramente. Quando magari in seguito a qualche sopralluogo i cantieri risultano «non in regola». Strutture che da anni non vengono mantenute e rimodernate. Di cui ci sarebbe un gran bisogno. Ecco allora i controlli di questi giorni al cantiere dei Calafati a Castello. Sotto la lente anche gli altri cantieri nautici della città. «Vogliamo essere in regola, ma chiediamo che si tenga conto che rappresentiamo una delle ultime industrie di questa città», dicono.

In difficoltà per le contestazioni ambientali era stato anche il grande cantiere Casaril a Cannaregio. Adesso interventi sono stati fatti, e si cerca un’alternativa per far continuare l’attività allo storico titolare. Sopralluoghi anche alle realtà di Castello e della Giudecca. E infine alla sede della Vela al terzo all’Arsenale. Da vent’anni l’associazione ha sede nell’area messa a disposizione dall’ex Magistrato alle Acque dove svolge una importante attività sociale. Non ci sono scarichi abusivi, e l’attività di manutenzione delle barche viene svolta a terra. —



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