Venezia al posto di Castiglia? Il coro boccia la modifica
V.M.
Leon di Castiglia o Leon di Venezia? La proposta del direttore artistico e sovrintendente della Fenice Fortunato Ortombina di modificare un brano di Giuseppe Verdi, in programma in occasione del concerto in piazza San Marco, non è piaciuta a gran parte del Coro e dell’Orchestra che ha risposto tramite Rsu di non voler cambiare il testo del compositore. E così martedì scorso il brano Si ridesti il Leon di Castiglia dell’Ernani è stato suonato e cantato come scritto da Verdi e non con la modifica “Leon di Venezia”. La proposta era stata avanzata da Ortombina come omaggio alla città: «Sono diventato musicologo studiando con il professore Claudio Gallico all’Istituto Verdiano», ha spiegato il sovrintendente, «Il brano all’epoca era diventato come diremmo oggi virale e spessissimo veniva adattato, come dimostrano i documenti, a seconda del luogo o della situazione. Per l’eccezionalità dell’evento, esserci in piazza San Marco dopo 24 anni e aprire le celebrazioni per gli eventi della leggendaria nascita di Venezia, mi sembrava un omaggio alla città cantare Leon di Venezia, ma quando Coro e Orchestra hanno detto che in periodo elettorale poteva essere letto in modo distorto e che si preferiva non modificarlo, ho accettato, spiegando in una lettera la mia proposta». E il leone è rimasto quello di Castiglia. «Trovandoci a ridosso delle elezioni amministrative», hanno scritto i rappresentanti sindacali per motivare il loro no, «sarebbe inopportuno dare adito a una lettura distorta della cosa che potrebbe lasciare intendere un appoggio politico nei confronti di un candidato sindaco creando un pericolosissimo precedente. La Fenice è al centro culturale della città e deve essere super partes». Ortombina, in una lunga risposta, aveva spiegato nel dettaglio il perché della proposta. Le motivazioni di entrambi si sono risolte in un confronto a colpi di lettere. Con la Ortombina che ha accolto le perplessità del coro. —
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