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Il ritmo lento di Venezia prende la forma delle opere create da Brian Eno e Tremlett

La mostra alla Giudecca in nuovi spazi pensati anche per musicisti «Un progetto nato da alcune domande sorte durante l’epidemia»

Michele Bugliari
1 minuto di lettura

la storia

In mostra la lentezza delle opere di Brian Eno e David Tremlett che è la stessa di Venezia, città dal ritmo lento. Ieri mattina alla galleria Michela Rizzo alla Giudecca è stata presentata la mostra che rimarrà aperta sino al 21 ottobre e che rappresenta la prima collaborazione tra Eno e Tremlett. Quest’ultimo insieme a Michela Rizzo era presente mentre Eno, che è rimasto in Inghilterra, si è collegato in videoconferenza. Alla domanda se la mostra avesse risentito della magia della città d’acqua all’inizio l’artista, considerato un gigante nel campo della musica per la sua invenzione dell’ambient music, per essere stato un membro dei Roxy Music ed un importante collaboratore di David Bowie, Talking Heads e U2, ha risposto: «Sono stato a Venezia quando ho lavorato per la galleria di Gabriella Cardazzo ed in quel momento è nato un sentimento forte che mi lega alla vostra città». Tremlett, invece, ha detto: «Ho lavorato diverse volte in Italia e a Venezia che considero una città dove vigono le contraddizioni. È una città spettacolare per le sue architetture, le calli e la conformazione urbana ma nel contempo è stata trasformata anche in una specie di parco divertimenti». Al contrario Rizzi ha affermato: «Sicuramente c’è un forte legame tra i lavori dei due artisti e la città di Venezia perché entrambi lavorano sulla lentezza e i ritmi lenti sono una caratteristica che appartiene alla città. È una città internazionale però gli spostamenti avvengono quotidianamente in modo lento che è lo stesso che ritroviamo nelle opere della mostra che stiamo inaugurando». Sempre riguardo a Venezia Tremlett ha aggiunto: «Non riesco a pensare ad un posto migliore al mondo, dove avrei potuto lavorare e lo dico proprio perché ho viaggiato ed ho esposto in molte parti del mondo».

La mostra di Eno e Tremlett è sicuramente una prestigiosa occasione internazionale per far rivivere la città, in questo momento di inizio di ripresa post covid, caratterizzato anche dalla Mostra del Cinema al Lido. Si tratta di un motivo anche per visitare la Galleria Rizzo alla Giudecca, ospitato in un’interessante esempio di archeologia industriale, che un tempo era una distilleria e che è stato recuperato con grande sensibilità. La mostra che interessa l’ingresso, la prima sala, il corridoio, la seconda sala, la project room e la sala superiore della galleria poi si estende anche alla vicina ex Chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Emanuele Wiltsch Barberio ha spiegato: «L’ex edificio sacro permetterà di ospitare musicisti e compositore del conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. Questo progetto nasce grazie a questa epidemia che ha permesso di porsi delle nuove domande amplificando quelle già precedentemente esistenti». —



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