In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

La resistenza a Venezia si fa film e racconto in campo Junghans

Appuntamento il 29 agosto alle 20.30 con “Il terrorista” Seguirà l’incontro con il regista partigiano Gianfranco De Bosio

1 minuto di lettura

L’iniziativa

Un film d’autore proiettato in un campo della Giudecca. Non una “normale” serata estiva di cinema all’aperto, ma un’occasione per vedere (o rivedere) un celebre film - “Il terrorista”, del 1963, con Gian Maria Volonté, Philippe Leroy, Raffaella Carrà - e addentrarsi nella storia della resistenza a Venezia, protagonista sullo schermo, attraverso il dialogo del critico Roberto Ellero con il regista del film, Gianfranco De Bosio, che quelle storie di battaglia al nazi-fascismo ha vissuto in prima persona da partigiano. L’appuntamento è per il 29 agosto, alle 20.30, in campo Junghans alla Giudecca, per la serata organizzata da rete Cinema in Laguna, collettivo nato durante il periodo di lockdown, che raggruppa associazioni, case di produzione e liberi professionisti che operano nel settore del cinema indipendente a Venezia. L’invito è a portarsi un cuscino da casa, anche se qualche decina di sedie saranno messe a disposizione del pubblico. Potranno assistere alla serata 160 persone, che si dovranno prenotare (l’ingresso è libero, l’invito ad arrivare un’ora prima della proiezione) attraverso il link prenotaunposto.it/cinemaallapertoincampojunghans . La serata è organizzata in collaborazione con Il Festival dell’Arti Giudecca Sacca Fisola, come “Aspettando il Festival”, con il sostegno di Iveser Venezia, Marsilio, Freemob, FoodArt Giudecca e della campagna di crowdfunding “Il Cinema Vivo”, a cui hanno aderito tantissimi cittadini. A più di cinquant’anni dalle riprese, il regista De Bosio tornerà così sulla location del finale della sua opera: Cesare De Michelis, nel ruolo di assistente alla produzione, fece parte della troupe che girò a Venezia.

“Il terrorista” è ambientato nel 1943: a Venezia, un gruppo di partigiani guidati da Renato Braschi organizza una serie di azioni terroristiche autonome. Il Comitato di Liberazione Nazionale invita alla prudenza, ma Braschi insiste costringendo gli stessi componenti del CLN a progettare la fuga. La squadra viene disarticolata con l’arresto di uno dei membri e la caccia agli altri. Tuttavia l’eredità dell’ingegnere verrà raccolta dall’unico membro che riesce a mettersi in salvo. —



I commenti dei lettori