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Feste addio, cancellato il Summer di Mirano

La commissione di vigilanza: troppe criticità. Favaretto polemico: «I protocolli c’erano, abbandonati dal Comune»

alessandro ragazzo
1 minuto di lettura

MIRANO

I contagi tornano a crescere e i protocolli sanitari vacillano di fronte all’incubo Covid. Vale per i grandi appuntamenti internazionali, con la Mostra del Cinema con un “red carpet” oscurato e in tono minore. Vale per i grandi appuntamenti per giovani. Come il Summer Festival di Mirano, saltato a poche ore dall’inaugurazione. Nel primo pomeriggio di ieri la Commissione comunale di vigilanza sul Pubblico spettacolo ha negato l’autorizzazione allo svolgimento della rassegna. Per l’organizzatrice Associazione Volare e il suo presidente Paolo Favaretto è stato un duro colpo da digerire: il Summer non si farà. Nei giorni scorsi, Favaretto aveva parlato degli sforzi fatti per garantire l’iniziativa sino al 12 settembre, con misurazione della febbre, distanziamenti da rispettare, mascherine da indossare e così via. Ma gli esperti del Comune hanno detto no. «L’organizzazione» si legge nel documento proveniente dal municipio «non è stata in grado di risolvere le forti criticità rilevate nei giorni scorsi, tra gli altri, dalla Regione (Area Sanità e Sociale) e dalla Prefettura nel corso della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Entrando maggiormente nello specifico dei problemi non risolti, va detto che permangono forti criticità rispetto al piano sanitario per la prevenzione del Covid-19, al piano di sicurezza e sorveglianza (in cui rientrano le disposizioni per adempiere la normativa antiterrorismo), al sistema di impiantistica elettrica e al piano dei parcheggi. La prevista affluenza di circa 1.000 persone a serata e cibo e bevande (700 coperti) la rendono un evento particolarmente complesso e a rischio, totalmente diverso da quelli che hanno fin qui caratterizzato l’estate miranese». Lo stesso Comune ha aggiunto che pure la quantità di persone che il Festival richiamerebbe in unico luogo, comporterebbe un complesso lavoro di tracciabilità qualora ci fosse un positivo al Covid-19. Se dal Comune si dicono dispiaciuti , inutile dire come Favaretto sia più che amareggiato. «Avevamo previsto numeri da piccola sagra con protocolli di sicurezza da grande appuntamento. Non si voleva farci aprire. Peccato. Dispiace per il mancato appoggio delle istituzioni, soprattutto il Comune, che credevamo al fianco degli imprenditori che lavorano pure con questi appuntamenti. Ci tuteleremo per il grande sforzo economico profuso Ora ci dicano, protocolli e linee guida alla mano, cosa possiamo fare insieme» aggiunge «visto che la volontà di proporre qualcosa per la città dovrebbe essere davvero condivisa». —



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