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Jesolo, Muretto strapieno: la burocrazia blocca la chiusura

Difficile applicare la “sanzione accessoria”, la più pesante prevista. Chiesto un parere al ministero dell’Interno, che deve ancora rispondere

Carlo Mion
1 minuto di lettura

JESOLO. Norme anti Covid nelle discoteche, sanzione impossibile da applicare. È quanto hanno scoperto forze dell’ordine e prefettura, dopo i controlli avvenuti al Muretto di Jesolo, nel fine settimana scorso.

Tre le possibilità che chi accerta il mancato rispetto delle norme che impediscono l’assembramento e il mancato uso delle mascherine, ha di sanzionare i responsabili. Cioè quello che hanno accertato i carabinieri della Compagnia di San Donà che, in collaborazione con i colleghi del Nas e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno eseguito il controllo al Muretto.

Prima possibilità. La contestazione viene fatta immediatamente e applicata la sanzione seduta stante. In questo caso è prevista la sospensione della licenza da uno a cinque giorni. Ma è evidente quando sei in presenza di una discoteca dove ci sono all’interno un migliaio di persone, per chiudere tutto e mandare fuori i clienti, devi avere minimo un esercito per evitare la rivolta. I carabinieri hanno scritto nel verbale di contestazione, inviato alla prefettura, che non lo hanno contestato per motivi di ordine e sicurezza pubblica.

La seconda possibilità è una sanzione amministrativa che varia da 400 a 1500 euro. Infine c’è la terza strada: la sanzione accessoria. In teoria e quella più pesante. Infatti la sospensione è prevista da 5 a 35 giorni. In teoria, fino alla settimana scorsa, ad applicarla doveva essere la Regione al termine di un’istruttoria che prevede anche la presentazione di una memoria difensiva da parte del trasgressore. Questo procedimento dura oltre un mese.

Una settimana fa, il presidente della Regione, Luca Zaia, ha emesso un’ordinanza in cui si dice che anche questo tipo di procedimento deve essere istruito e portato a termine dall’organo che contesta l’infrazione. Su questa ordinanza la prefettura di Venezia ha chiesto il parere del ministero dell’Interno. Parere non ancora arrivato. Per il momento, quindi, nessuna contestazione. —

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