In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Liti tra condòmini in aumento nel Veneziano. «Gli effetti del lockdown»

In due mesi già una trentina di denunce. Contestate morosità e spese, richiesti interventi di manutenzione straordinaria, contrasti fra padroni di casa e affittuari

Simone Bianchi
1 minuto di lettura

MESTRE. Altro che buonismo da balcone e vogliamoci tutti bene, il lockdown non ha per nulla migliorato il computo delle liti tra condomini con tutte le conseguenze del caso, tra avvocati e tribunali.

Non era facile immaginare qualcosa di diverso e in effetti il timore è confermato dai numeri elaborati dall'associazione di tutela del consumatore Adico, rispetto ai casi registrati nei propri uffici.

Le restrizioni imposte dal lockdown hanno infatti acuito le liti condominiali, già alquanto frequenti nel periodo pre-covid. E del resto, in base a quanto verificato pure negli anni scorsi, si conferma che una cospicua fetta delle pratiche che finiscono sui tavoli del Tribunale civile veneziano, e non solo, riguardano proprio l'incompatibilità tra vicini di pianerottolo.

Adico tramite il proprio sportello “sfratti e condomini” segue da tempo vicende legate a problemi con l’amministratore, liti fra inquilini, morosità, contestazioni di spese, richieste di interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria, contrasti fra padroni di casa e affittuari.

Ma l’obbligo morale del iorestoacasa ha provocato frizioni all’interno di qualche famiglia e nuovi motivi di scontro con i professionisti della gestione condominiale o con gli altri inquilini.

Ecco che, se in tutto il 2019 erano state 173 le pratiche seguite dall'Adico in città, tra giugno e luglio sono state già una trentina.

Il che, seguendo questa tendenza, confermerebbe il dato medio dell'anno scorso. In particolare, gli ultimi casi registrati dall'Adico riguardano soprattutto la zona di Mestre.

Nonostante la particolarità di quanto accaduto con la pandemia, e soprattutto ricavando anche dai social video e immagini in cui la grande paura sembrava aver avvicinato, più che distanziato, i vicini di casa, si è visto che ben poco è cambiato.

«Era inevitabile che aumentassero i casi di questo tipo» conferma il presidente dell'Adico, Carlo Garofolini, che osserva: «Vivere gran parte della giornata nella propria casa, e nel proprio condominio, fa crescere la possibilità di individuare problematiche prima meno evidenti nel rapporto con gli altri. L’utilizzo degli spazi comuni è stato ostico nel periodo del lockdown. E risulta di conseguenza naturale che siano aumentate le liti in famiglia o tra vicini di pianerottolo. In realtà, però, molte persone che ci hanno contattato anche durante il lockdown sono inquilini, spesso studenti, che si informano sulla possibilità di ridurre l’affitto, oppure che chiedono di contestare il rifiuto della riduzione da parte del proprietario dell'alloggio in cui abitano. Per contro ci sono anche molti proprietari che ci chiedono informazioni su come possono comportarsi in questi casi, oppure che vengono a denunciare l’autoriduzione unilaterale del canone di affitto da parte dell’inquilino». —



© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

I commenti dei lettori