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Jesolo, un bando per svuotare la Croce Rossa

Strutture piene, la Prefettura ha la necessità di ricollocare 58 migranti in edifici che soddisfino i criteri anti contagio

Carlo Mion
2 minuti di lettura



Cinquantotto migranti, ospiti della Cri di Jesolo, a cui trovare una sistemazione. Non in un’unica struttura, ma in più Cas per evitare pericolose concentrazioni di profughi che in tempo di Covid-19 rischiano di diventare un problema sanitario difficile da gestire. È l’impegno che spetta nelle prossime settimane e nei prossimi mesi alla Prefettura di Venezia, dopo la decisione del Prefetto Vittorio Zappalortoi di chiudere definitivamente la struttura di accoglienza ospitata nelle ex colonie della Croce Rossa. Solo trovando i posti anche gli ultimi migranti potranno lasciare il lido di Jesolo. La chiusura è stata decida dopo le relazioni della commissione di ispezione della Prefettura e quella dell’Usl 4 che ha evidenziato come la struttura non avesse più o requisiti, rispetto anche alla situazione dovuta alla pandemia, di sicurezza.

I bandi

In questo momento i 58 posti non ci sono. Bisogna trovarli con nuovi bandi. La Prefettura è riuscita a collocare dei 142 ospiti originari i 43 trasferiti nella zona di Cavarzere quando sono stati trovati positivi al tampone anti-Covid. Infatti vengono lasciati in quelle strutture. Altri trentadue sono stati sistemati in tre Cas che la Prefettura aveva disposizione, mentre una decina hanno perso il diritto all’accoglienza per il loro comportamento non rispettoso delle regole imposte dalla gestione. Anche se sono in attesa della risposta alla loro richiesta di asilo per motivi umanitari. La perdita dell’assistenza pregiudica una possibile accettazione della richiesta.

difficoltà

Con l’approvazione dei Decreti Salvini in materia di immigrazione e di richiesta di asilo, è diventato molto più complicato indire i bandi per le Prefetture. Nella sostanza per le Coop che si occupano di accoglienza è sempre più difficile garantire i servizi in quanto le richieste sono aumentate, mentre la quota pro capite pagata per singolo ospite, diminuita. Di conseguenza nel Veneziano, come del resto in tutto il Paese, sono sempre meno le offerte che arrivano quando vengono indetti i bandi.

effetto covid

Alle difficoltà legate ai decreti Salvini ora si aggiunge l’effetto Covid. Naturalmente complica le cose e non agevola gli spostamenti da struttura a struttura. Infatti le strutture dove ospitare eventuali persone in quarantena devono garantire una sicurezza maggiore per impedire agli ospiti contagiati o che devono rimane isolati in attesa dell’esito dei vari tamponi di uscire.

In tutti i casi in cui è stato necessario mettere in quarantena gli ospiti dei centri, la Prefettura ha organizzato anche un piantonamento delle strutture utilizzate per l’emergenza. Come avvenuto a Jesolo o a Cavarzere. In questo momento i gestori dei Cas chiedono che gli stranieri, quando vengono portati da loro, siano sottoposti al tampone, anche se i protocolli non lo prevedono. Da sottolineare conme i migranti di Jesolo siano stati sottoposti a numerosi esami. Minimo a tutti sono stati eseguiti quattro tamponi. Ma c’è anche chi ha fatto undici tamponi. —

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