Croce Rossa, è iniziato lo svuotamento dei migranti da Jesolo. Struttura bocciata dopo due ispezioni
Ieri hanno lasciato l’edificio i primi richiedenti asilo, gli altri saranno ricollocati, i positivi usciranno solo con tampone negativo
Carlo Mion
JESOLO.
Croce Rossa, si chiude. Iniziato lo svuotamento progressivo della struttura al centro di mille polemiche. Per l’Usl 4 e per la Commissione inviata dalla Prefettura non ci sono le condizioni per garantire la sicurezza sanitaria all’interno degli edifici della ex colonia. Il Prefetto Vittorio Zappalorto: «Come ho sempre detto io seguo le indicazioni dei sanitari. L’Usl mi dice che non ci sono le condizioni per garantire la sicurezza sanitaria, quindi progressivamente saranno spostati i migranti che sono ospitati all’interno della struttura. La stessa commissione che ho inviato ha riscontrato carenze nella gestione e non attribuibili al nuovo personale inviato dalla Cri».
Inizio operazioni
Le prime uscite sono già iniziate ieri.
Proseguiranno nelle prossime ore e i migranti saranno ospitati nei Centri di accoglienza straordinari (Cas) che ha disposizione la Prefettura sparsi in provincia. Finiranno nei Cas una trentina di ospiti. Questa è la prima fase. Poi sarà tolta l’assistenza a una decina di ospiti che hanno perso, per il loro comportamento non rispettoso delle regole, i requisiti per l’ospitalità. Pur avendo in corso il procedimento per la richiesta di asilo. Questo allontanamento, di certo, non agevola l’ottenimento dello status di rifugiato. Anzi.
La chiusura
Nel frattempo resteranno all’interno i 12 migranti risultati positivi al tampone. Ci resteranno fino al termine della quarantena.
Ovvero fino a quando anche il prossimo tampone, previsto dal protocollo di sicurezza sanitaria, risulterà negativo. Non torneranno a Jesolo, invece, i quaranta ospiti portati nelle strutture di Cavarzere per completare la quarantena e resteranno anche successivamente. Ieri il Prefetto Zappalorto ha scritto una lettera al sindaco Henri Tommasi per avvisarlo di questa decisione. Raccontano di un Tomasi furioso. Considerati i 12 ospiti in quarantena e quelli che per ora non hanno trovato ospitalità nei Cas disponibili, sono una sessantina i migranti a cui nelle prossime settimane e mesi, bisogna trovare posto.
Non sarà facile in quanto sono diminuiti i posti offerti dalle cooperative che si occupano di accoglienza. Si va verso un nuovo bando? Chissà. Di sicuro la soluzione ottimale rimane ovviamente l’accoglienza diffusa.
La struttura
Numerose sono state le osservazioni negative emerse dai sopralluoghi eseguiti da Usl e commissione prefettizia sia per quanto concerne le misure sanitarie, sia per quel che riguarda la tolleranza rispetto ai comportamenti in particolare di un gruppo di nigeriani che si erano fatti le chiavi delle stanze e non permettevano a nessuno di entrare per le ispezioni. La gestione è stata giudicata negativa anche dalla Croce Rossa nazionale che alcune settimane fa ha sostituito direttrice e l’intero staff. Inizia quindi l’ultimo atto per la ex colonia. Struttura e area hanno già acceso, da tempo, l’interesse di imprenditori della zona . —
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