Polo della Regione Dall’ex Carive alla torre della Tim Le due sedi in gara
La giunta di Zaia ha deciso di accorpare in un unico stabile tutti gli uffici ora dislocati in varie zone della terraferma
Mitia Chiarin
Non c’è solo l’ex centro Servizi della Cassa di Risparmio di Venezia di via Torino in corsa per diventare il nuovo polo degli uffici della Regione Veneto nella terraferma mestrina. Il luogo in cui accorpare gli uffici oggi sparsi in giro per la città, compresa la sede della protezione civile di Marghera, alla Cita, da dove sono state fatte le dirette di aggiornamento quotidiano sull’epidemia di Covid-19 del presidente Luca Zaia, non è ancora stato scelto e a quanto pare la decisione finale ci sarà solo con la nuova legislatura, che uscirà dall’esito delle elezioni del 20 e 21 settembre.Il grande complesso di via Torino (25 mila metri quadri) non è l’unico ad essere stato proposto. C’è anche la enorme ex sede Tim di piazzale San Lorenzo Giustiniani, a fianco dei Quattro Cantoni, lasciato vuoto da un altro piano di accorpamenti, quello delle sedi Tim attuato a Mestre l’anno scorso. Oltre 15 mila metri quadri di spazi tra interni ed esterni. A proporlo alla Regione è stata la Convivio del fondo immobiliare Central Sicaf e un sopralluogo tecnico della Regione c’è già stato per prendere visione dei grandi spazi.
Ora la palla è sostanzialmente in mano alla Regione Veneto. A fine luglio il vicepresidente della giunta Gianluca Forcolin ha confermato che è intenzione «della giunta procedere ad una razionalizzazione e riaccorpamento dei diversi uffici in terraferma, anche alla luce della recente emergenza sanitaria, che richiede un complessivo adeguamento della prestazione lavorativa delle pubbliche amministrazioni». Ma si prende tempo, rinviando la scelta a dopo le elezioni regionali, perché le «analisi tecniche avviate in merito alle diverse soluzioni possibili, non possono prescindere da una equilibrata e ponderata valutazione delle risorse disponibili, e richiedono pertanto verifiche e approfondimenti», aveva concluso Forcolin.
Le varie sedi sparse in terraferma pesano sui conti di Palazzo Balbi per mezzo milione di euro l’anno di affitti. E se via Torino, con la storica ex sede della Cassa di Risparmio, può creare un polo accanto alla sede regionale di Veneto Acque anche l’altro enorme palazzo vuoto di piazzale San Lorenzo Giustiniani ha le sue carte da giocare: una grande ala al piano terra libera che potrebbe rispondere alla necessità di creare un nuovo archivio per l’ente. La Regione Veneto ha avviato la consultazione preliminare di mercato pubblicando, lo scorso febbraio, un avviso per le manifestazioni di interesse.
Al termine di giugno si sono fatti avanti sia la proprietà dell’ ex centro di Servizi Carive – il Fondo Omega3 gestito da Investire SGR - che ha presentato la propria offerta che la proprietà dell’ex complesso Tim con torre di piazzale San Lorenzo Giustiniani del fondo immobiliare Central Sicaf, Convivio. Altre proposte, informali, non sarebbero state tenute in considerazione ma dagli uffici regionali spiegano, con cautela, che la partita è ancora sostanzialmente tutta aperta.
La Regione prevedeva la possibilità di acquisire, anche a titolo di permuta con beni ricompresi nel piano di alienazione, un immobile esistente da utilizzare per la razionalizzazione degli uffici e delle strutture logistiche regionali a Mestre. Si cercava un immobile con superficie lorda di circa 20 mila metri quadrati – eventualmente articolata su più piani e corpi di fabbrica – da destinare ad uffici (per almeno 200 postazioni di lavoro), servizi sale operative e per riunioni, archivi (per raccogliere almeno 25 mila metri lineari di sviluppo di scaffali), depositi, posti auto scoperti e autorimesse per almeno 70 posti auto. Meglio se vicino a linee di trasporto pubblico e a viabilità importanti di Mestre. Dall’autunno si andrà alla scelta finale. —
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