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«Indennità salite nel lockdown» La minoranza attacca la giunta

Per il capogruppo Zanon i compensi sono aumentati di quasi 28 mila euro Il sindaco Odorico: adeguamento dovuto perché sono andato in pensione

Alessio Conforti
1 minuto di lettura

lo scontro

Indennità del sindaco e della giunta, scoppia la polemica sui compensi degli amministratori. A sollevare la questione è il gruppo di minoranza Progetto Concordia, che in questi giorni ha analizzato la tabella relativa agli stipendi del gruppo di governo locale, confrontandola con quella di inizio mandato e facendo emergere un aumento arrivato con una delibera approvata durante il lockdown.

Dai dati in possesso della minoranza, l’incremento mensile complessivo lordo delle indennità del sindaco e della giunta, rispetto a un anno fa, «è di € 2. 365, 83 mensili e 27.989,92 annuali». Una cifra che invece, secondo il primo cittadino Claudio Odorico, è del tutto normale e prevista dalla legge, visto il recente pensionamento di quest’ultimo. «Considerando che il tema delle indennità è stato negli anni un punto di attenzione delle amministrazioni Odorico», dice Franco Zanon, capogruppo in consiglio comunale di Progetto Concordia, «abbiamo raffrontato le cifre corrisposte a ogni singolo amministratore con quelle della scorsa consiliatura (2014-2019). Il sindaco percepiva un’indennità lorda mensile di €1.464,15 e ora di €2.928,30 (+1.464,15). Tra gli assessori, Eligio Molent ha uno di stipendio lordo mensile di 658, 87euro in più (prima erano € 658,87 e ora €1. 317, 74), Chinellato invece € 805,29 (+€ 67,11), Fiorin € 658,87 (+ € 65,89) e Londero € 1.317,74 (+109,81). L’unico a non avere avuto un incremento è l’assessore Ferron».

Immediata la replica del sindaco. «L’importo che si è incrementato di più», ribatte Claudio Odorico, «è il mio ed è dovuto al fatto che dal 1 aprile sono in pensione e quindi mi spetta, a norma di legge, l’indennità piena. Lo stesso vale per Molent che è un commerciante e per Londero. Gli altri assessori sono tutti lavoratori dipendenti e quindi gli spetta metà dell’indennità. Trovo squallido», dice Odorico, «che si metta in relazione con la questione Covid. Agli amministratori spetta anche il rimborso delle spese di rappresentanza ma in questi 6 anni questa amministrazione non ha chiesto neanche un euro di rimborso proprio per non pesare sul bilancio. Inoltre, proprio in occasione del Covid, è stata evidenziata dall’Anci al Governo l’inadeguatezza delle indennità degli amministratori rapportate alle responsabilità che si assumono e c’è stato già un primo adeguamento. Questa è l’amministrazione che è costata e costa meno di tutte quelle che ci hanno preceduto». –

Alessio Conforti

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