Mose, 250 lavoratori a rischio I sindacati vanno dal Governo
Fiengo: «Se si fa chiarezza noi siamo contenti» Problemi per la macchina mangia sabbia. Tanti studi e tre aziende per realizzarla
alberto vitucci
I commissari non garantiscono. Così i sindacati chiedono di trattare il futuro dei lavoratori del Consorzio Venezia Nuova e delle sue aziende Thetis e Comar sul tavolo del governo. Decisione assunta dopo i due incontri avuti con il commissario del Mose Elisabetta Spitz e con gli amministratori straordinari del Consorzio Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola.
«Per ottenere le necessarie certezze in termini economici e occupazionali» spiegano in una nota i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Ugo Agiollo, Paolo Bizzotto e Gerardo Colamarco, abbiamo deciso di chiedere l’intervento del governo». I problemi sono tanti, e riguardano la mancata liquidità del Consorzio che ha provocato il tirado dei pagamenti degli stipendi. «Chiediamo anche garanzie sul futuro occupazionale dei 250 lavoratori interessati», continuano i sindacati. «Bene, se si fa chiarezza noi siamo contenti», commenta il commissario Fiengo. Più volte negli ultimi mesi ha lamentato il ritardo dei pagamenti .Intanto i problemi del Mose non si fermano. Il più importante è quello della sabbia nei cassoni. Evento che si ripete ad ogni alzata delle barriere, in particolare a Punta Sabbioni. E ha provocato il mancato rientro negli alloggiamenti di quattro paratoie anche il giorno dell’inaugurazione alla presenza del presidente Conte. «Problema reale», ha ammesso davanti al premier il progettista del Mose, l’ingegnere Alberto Scotti di Technital, «lo stiamo risolvendo». Come? Scotti ha spiegato che i sistemi interni al cassone per espellere la sabbia sono stati scartati perché non funzionavano. Occorre allora un grande macchina che “pulisca” il fondo dei cassoni. Era prevista dal progetto originario, poi scartata perché poco funzionante e troppo costosa (34 milioni). Ora, 40 anni dopo, si studia ancora per trovare la soluzione. Un milione e 900 mila il compenso per Tecnital, che dovrà essere assegnato dal Provveditorato. Le aziende candidate a realizzare la macchina mangia sabbia sono De Eccher e Coedmar. —
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