Sentenza a Venezia: mazzette Agenzia delle Entrate, quattro anni per Corrado
Cadute però le accuse di corruzione e truffa ai danni dello Stato per il finanziere Due anni e 3 mesi per la commercialista Mesirca e 8 mesi per il dirigente David
eugenio pendolini
VENEZIA. Sono cadute le accuse per falso ideologico e per truffa ai danni dello Stato. Assolto anche per le due diverse condotte che gli erano valse l’accusa per corruzione. È rimasto invece il traffico di influenze illecite, e cioè la sua capacità di influenzare le decisioni di un pubblico ufficiale, oltre al reato di collusione militare (fattispecie di reato introdotta ben 80 anni fa). Il processo sul fisco e mazzette all’Agenzia delle Entrate si è concluso con una condanna a 4 anni, decisa ieri mattina dal collegio giudicante presieduto da Stefano Manduzio, per l’ex colonnello della Finanza Vincenzo Corrado.
La richiesta della pubblica accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Stefano Ancillotto, era stata di sette anni. Confermati invece i due anni e tre mesi per la commercialista trevigiana Tiziana Mesirca, accusata di concorso in traffico di influenze e collusione militare per aver accreditato il ruolo di Corrado. Otto mesi infine, per Christian David (la richiesta era stata di 1 anno e tre mesi), il dirigente delle Entrate che in questo troncone dell’inchiesta deve rispondere di rivelazione di segreti d’ufficio. Mentre altri 12 imputati tra finanzieri, dirigenti delle Entrate e imprenditori hanno già patteggiato la pena, l’ex colonnello Corrado, trevigiano che era in forza al comando regionale di San Polo, aveva scelto la strada del dibattimento.
Nel corso della requisitoria, il pm Ancillotto - che ieri ha espresso «soddisfazione» per la sentenza di primo grado - aveva ricostruito sopratutto il ruolo di Corrado nel rendersi partecipe tra il 2015 e il 2016, grazie alle conoscenza di David, per aggiustare le verifiche fiscali, suggerire escamotage per frodare il fisco. Suggerimenti e conoscenza che per l’accusa Corrado aveva messo a disposizione sia della società di assicurazioni Cattolica di Verona (episodio che lo vede imputato per traffico di influenze e collusione militare) che della Axios, società formalmente gestita da società estere, con base a Vaduz (Liechtenstein) ma di fatto amministrata da Enrico Maria Baggio. Era proprio per la vicenda Axios che vedeva il finanziere nei guai anche per corruzione perché, dopo aver raccolto informazioni, informò Baggio della possibilità che nel secondo semestre del 2016 anche la Axios potesse essere verificata. Vicenda, questa, da cui ieri Corrado è stato assolto. «Un passo importante il fatto che siano cadute le corruzioni, così come il riconoscimento delle attenuanti generiche», le parole del difensore, Fabio Crea, «siamo soddisfatti a metà. Ora andremo in appello». L’avvocato Marco Vassallo, difensore di David, si è detto «estremamente stupito» per la condanna del dirigente dell’Agenzia mentre l’avvocato Carlo Broli, difensore della commercialista Mesirca, ha già annunciato ricorso: «Molti aspetti potevano prestarsi a letture non chiare, ma gli elementi a discarico erano evidenti. La nostra tesi difensiva rimane quella di una persona che si è trovata inconsapevolmente in un contesto non manovrato da lei».
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