In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Maturità, il Cern, la storia e la danza tra i sogni dei centini veneziani

I progetti per il futuro dei ragazzi che hanno passato l'esame conquistando l'eccellenza grazie alle loro idee

Laura Berlinghieri
2 minuti di lettura
(ansa)

MESTRE. La felicità di un anno complesso, ma terminato nel migliore dei modi, ha il sorriso di Valentina Gaudenzi, “centina” al Liceo classico XXV aprile di Portogruaro. «Se me lo aspettavo? Io mi sono sempre impegnata. Ero consapevole della mia preparazione, ma temevo che l’emozione potesse giocarmi un brutto scherzo».

E invece il voto sul tabellone racconta una conclusione senza alcun inghippo: «Ho ritrovato l’ambiente classe, la quotidianità, e rivedere i professori è stato emozionante». Una sensazione che traspare anche dalle parole di Giovanni Chianese, centino all’IIS 8 marzo – Lorenz di Mirano. «Gli insegnanti ci hanno subito messo a nostro agio, però l’orale è stato tutt’altro che una passeggiata. Nessun professore mi ha risparmiato una domanda». Ora, nel futuro del ragazzo ci sono gli studi di Ingegneria, forse gestionale, a Vicenza. Mentre ha scelto ingegneria biomedica all’Università di Pisa Michele Terren, centino con lode allo Zuccante di Mestre. «C’era anche la possibilità di tentare un incarico come tecnico al Cern di Ginevra. Un lavoro prestigioso e retribuito, quindi molto allettante. Dire di no è stato difficile ma penso che, sul lungo periodo, gli studi universitari possano darmi più soddisfazioni, visto che vorrei lavorare nell’ambito della progettazione. Dopo la triennale, mi piacerebbe provare a entrare alla Sant’Anna, ma sarà veramente dura».

Ed è un futuro tutto da scrivere anche quello della ballerina Dafne Secco, centina, sempre con lode, al Liceo Tommaseo. «Sono stati cinque anni difficili. Tutti i giorni, terminate le lezioni, andavo di corsa a scuola di danza e ballavo dalle 14 alle 21. E poi a casa, a Murano. Lo studio? Di notte. Per il futuro, sogno di fare la ballerina, ma non escludo gli studi universitari».

Mentre ha deciso di “cambiare vita” Luca Aronica: un 100 da informatico al Fermi di Venezia che lo porterà da tutt’altra parte. «Ho deciso di cambiare, studierò Economia a Ca’ Foscari, continuando a coltivare autonomamente la passione per l’informatica e l’elettronica» spiega il ragazzo. Esami di maturità come trampolino per i sogni dei veneziani di domani.

I sogni di Emma Muner, centina al Tommaseo: «Alla maturità ho portato un elaborato sulla propaganda durante la Prima Guerra Mondiale. L’anno prossimo mi iscriverò a Storia dell’arte a Ca’ Foscari, per poi continuare con la magistrale in Economia e gestione dei beni culturali. Penso che sia il percorso più completo per provare a lavorare nei musei». Ed esami di maturità che hanno significato la creazione di un nuovo legame tra i ragazzi e i loro professori.

«Alcuni sono stati così gentili, negli ultimi mesi, da mettersi a disposizione per dei ripassi anche in orario extracurricolare» racconta Nicola Zennaro, centino al Venier di Venezia, mosso da un sincero sentimento di riconoscenza verso i suoi insegnanti. «Temevo l’orale per l’imprevedibilità delle domande possibili, ma alla fine è andato tutto bene».

Ed è stato un esame da incorniciare anche per Alessia Dotoli, uscita con il massimo dei voti dal Liceo Stefanini di Mestre. «Certo, affrontare la maturità guardando i professori “mascherati” è stato davvero particolare, ma il ricordo rimane emozionante. Ora penso solo all’Università: ho superato il test di ingresso per la facoltà di Biotecnologie e non escludo, in futuro, di trascorrere un periodo all’estero». —


© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

I commenti dei lettori