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Elezioni comunali a Venezia: Terra e Acqua si presenta e dice stop ai nuovi alberghi

La prima battaglia della civica nata dal gruppo 25 Aprile: «Più attenzione alle case pubbliche». Gasparinetti sarà garante

Vera Mantengoli
2 minuti di lettura

VENEZIA. Se entreranno in consiglio comunale la prima azione che faranno sarà quella di bloccare la nascita di nuovi alberghi e di avviare un monitoraggio sullo stato delle case pubbliche. Turismo sostenibile e residenzialità sono infatti due dei punti cardine della nuova lista civica Terra e Acqua 2020 che si rivolge a quel 60% di cittadini che, in un sondaggio effettuato a marzo, si sono detti insoddisfatti dei quattro candidati sindaci (Luigi Brugnaro, Giovanni Andrea Martini, Pier Paolo Baretta e Stefano Zecchi).

Nata dal progetto politico La Marangona, avviato dal Gruppo 25Aprile durante il coronavirus e cresciuto grazie alla partecipazione di più realtà del territorio, la civica si presenterà alle elezioni amministrative di settembre.

Il candidato sindaco verrà annunciato il prossimo 16 luglio. Terra e acqua, due nomi che non solo rispecchiano le caratteristiche della città, ma indicano l’equilibrio, ora a rischio, su cui si è basata la storia di Venezia e la filosofia senza posizioni estreme del gruppo, composto da cittadini molto diversi, accomunate dalla voglia di un cambiamento radicale della politica.

Nel chiostro dei Crociferi, coordinati dal garante Marco Gasparinetti del Gruppo 25Aprile, si sono presentati i primi candidati consiglieri comunali che sceglieranno il sindaco il quale, a sua volta, nominerà gli assessori.

Tra i papabili per l’assessorato al Turismo ci sarebbero Claudio Vernier, presidente dell’associazione Piazza San Marco, o Stefano Croce, presidente dell’associazione Guide Turistiche, mentre per la Sicurezza circola il nome dell’attuale consigliere del Gruppo Misto Ottavio Serena. Gasparinetti ha sottolineato come ci siano solo due candidati consiglieri del Gruppo 25Aprile (Casaburi e Cendon), a dimostrazione che la civica è il risultato dell’unione di più persone, associazioni e anche movimenti come Noi per Venezia.

Tra i nomi più conosciuti intervenuti ci sono l’attore Alessandro Bressanello, la regatante Elena Almansi, l’avvocato Andrea Zorzi, le giornalista Petra Resnik e Aline Cendon, il sindacalista Cgil Francesco Duse della pagina Fb Dixe El Duse, l’artigiana Elisabetta Casaburi e molti altri che hanno detto di volerci mettere la faccia, come l’operaia Chiara Regina, la guida turistica Francesca Neri, la femminista Magda Pattarello, l’imprenditore Dario Vianello, il ricercatore del CNR Francesco Pancieri e per la sanità Susanna Milliaccio.

Terra e Acqua è per concludere il Mose e vedere se funziona, ma ha già un piano B nel cassetto in caso contrario che presenterà il 16 luglio. Sulle grandi navi invece è per attuare il decreto Clini Passera, quindi sì a quelle inferiori alle 40 mila tonnellate e fuori dalla laguna le altre.

«Non vogliamo sindaci part-time come sarà Baretta che ha già annunciato due vice sindaci», ha detto Gasparinetti, «Chi governerà Venezia lo farà a tempo pieno insieme al prosindaco che vogliamo su Mestre». Sul sito www.terraeacqua2020.it ci sono tutti i nomi e il programma. Da qui al 16 Terra e Acqua accoglierà infatti chi si riconosce nel programma e vuole unirsi alla nuova civica. —


 

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